In uno studio di Poveromo, frazione del Cinquale, confine tra Marina di Massa e Forte dei Marmi, un nonno racconta alla nipote alcuni episodi importanti della sua vita, pubblica e privata. La guerra, la nascita di Franco, il papà di lei, la famiglia, i nonni Agostino e Giacomo, la compagna di sempre, Ada, l’attività di avvocato, la passione per la pittura e la musica. La nipote che domanda è Silvia, il nonno che risponde è Piero Calamandrei, e la cornice in cui avviene il dialogo è "Piero Calamandrei. Lui", alla Pergola di Firenze martedì 27 settembre, ore 16.30, ingresso libero.
Non a caso, il primo brano letto sul palcoscenico, una sorta di premessa concettuale, è la Lettera di Capodanno a una bambina che non sa leggere scritta nel 1950 da Piero a Silvia, perché la leggesse nell’anno 2000. Nella sua introduzione, Silvia Calamandrei parlerà anche degli insegnamenti da lui ricevuti.
Daranno voce al giurista che collaborò alla stesura del codice di procedura civile l’attore Giulio Scarpati, l’avvocato Gaetano Pacchi e la piccola Giorgia Berrettini. Durante la lettura, sullo sfondo, scorreranno immagini cui si riferiscono i brani. Si tratta, dunque, di una lettura a più voci: la piccola Silvia e il nonno Piero in due fasi della maturità.
La scelta e il montaggio dei testi è stata compiuta dall’avvocato Gaetano Pacchi proprio tenendo presente questo taglio: alle domande della bimba, l’adulto risponde con parole e concetti facilmente comprensibili a un interlocutore di quell’età.
Le letture dei brani saranno poi intervallate e accompagnate da brani di Claude Debussy (autore rammentato da Calamandrei nel Diario 1939-1945, perché spesso eseguito dalla moglie, Ada Cocci), di Sergej Prokof’ev e Robert Schumann, eseguite dall’avvocato Sigfrido Fenyes e dalla piccola Margherita Scabia.
A fianco di Piero Calamandre. Lui, come una sorta di preludio, sarà allestita un’esposizione che, in sintonia con l’impostazione data all’evento, riguarderà la vita familiare, le amicizie, le passioni artistiche e culturali di Calamandrei e consisterà, tra l’altro, nell’esposizione dell’Erbario, di quadri, di lettere (alcune delle quali inedite e mai esposte) in originale; di fotografie (molte delle quali mai pubblicate, in parte che lo ritraggono, in parte da lui stesso scattate); di disegni a matita (anche questi inediti e mai esposti), di prime edizioni dei suoi libri.