Il ciclo Odissea Bach prosegue a passo serrato con tre appuntamenti ravvicinati, tutti al Teatro Niccolini di Firenze. Sabato 22 Ottobre (ore 16), tocca all'Accademia Bizantina, complesso di strumenti d’epoca e di fama internazionale, e al suo direttore Ottavio Dantone proporre l’ascolto di uno dei monumenti imperituri di Bach: L’Arte della Fuga BWV 1080, concepita senza alcuna indicazione di destinazione strumentale e qui affidata alla varietà timbrica di un’orchestra filologica. Una cattedrale, dove la forma della fuga è oggetto di una riflessione e di un’invenzione continue, e tali da farla assurgere a pura arte. Rimase incompiuta, sospesa sullo sviluppo di un tema emblematicamente costruito sul nome Bach secondo la corrispondenza con le lettere delle notazione tedesca (B=si bemolle, A=la, C= do, H = si). Domenica 23 e Lunedì 24 Ottobre (ore 21), sarà invece il solo Ottavio Dantone a proseguire, seduto al clavicembalo, il viaggio bachiano: le due serate distribuiscono, seguendo l’ordine numerico, le sei Suites Inglesi BWV 806-811, pagine dove poderosi preludi introducono eleganti movimenti dal passo di danza. “Inglesi” perché per qualcuno commissionate da un ricco inglese che si dilettava di musica, per altri perché vi si trovano tracce di motivi allora in voga in Inghilterra.
L’Accademia Bizantina si è costituita a Ravenna nel 1983, e da allora si è conquistata una fama internazionale per le sue interpretazioni del repertorio sei-settecentesco, affidate anche a numerosissime e pluripremiate incisioni. Nel 1996 Ottavio Dantone, rinomato come clavicembalista e organista, ne viene nominato direttore musicale, e la storia dell’Accademia Bizantina conosce una svolta: si sono intensificate le incisioni, salutate con entusiasmo dalla critica, e si è ampliato il repertorio, orientato anche verso titoli operistici di Spontini e Pergolesi, di Monteverdi ed Händel. Una ricchezza di orizzonti guidata sempre dalla curiosità. «Ogni volta che iniziamo a studiare una partitura», dice Dantone, «abbiamo la consapevolezza dell’impegno e della responsabilità che ci aspettano: liberare la musica, infonderle nuova vita, darle la possibilità di emozionarci ancora. Il lavoro che faccio con la mia Accademia Bizantina è proprio questo: andiamo insieme alla scoperta del segreto musicale che la partitura nasconde».
Info: www.amicimusica.fi.it