Lo Studio di Piero Bargellini a Firenze è uno dei luoghi protagonisti dell'iniziativa "1966 d'Acqua e Fango 2016" che l'Associazione Nazionale Case della Memoria promuove nelle case socie in occasione del 50º anniversario dell'alluvione di Firenze.
Nello Studio di Piero Bargellini (via delle Pinzochere 3, Firenze) è possibile visitare la mostra "Gli Alluvionati ed il loro Sindaco, testimonianze inedite nello studio di Piero Bargellini", curata da Annegret Hoehler e Gregorio Nardi, curatore dell’Archivio di Piero Bargellini, organizzata in collaborazione con l'Associazione Nazionale Case della Memoria e con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.
«È una mostra bellissima – ha commentato la vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, intervenendo all’inaugurazione – perché è raro vedere documenti e materiali storici nei luoghi di cui questi stessi parlano. Questo ci permette di tramandare, anche ai più giovani, una memoria viva e non paludata. La figura di Bargellini è legata all’Alluvione non solo per il suo ruolo istituzionale, ma soprattutto per un lato prettamente umano. Mi ha sempre colpito il fatto che i fiorentini sentissero la libertà di rivolgersi a lui, al loro sindaco, per necessità piccole e grandi, urgenti e meno urgenti, in un dialogo diretto e aperto».
«Il programma delle manifestazioni promosse per ricordare l’Alluvione del 1966 ha davvero poco di rituale – spiega il presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, Adriano Rigoli -. Le iniziative prese soprattutto dal ‘Comitato Firenze 2016’ prima, e da ‘Toscana 2016’ dopo, hanno due obiettivi: approfondire la conoscenza di quella stagione variegata, salvandone la memoria, e adoperarsi, allo stesso tempo, perché quei fatti non si ripetano».
In mostra a Casa Bargellini, fino al 13 novembre, materiale inedito, non solo emozionante per lo speciale significato simbolico, ma anche utile per comprendere il rapporto tra i cittadini e il loro sindaco in quei tragici giorni: lettere, documenti, fotografie, testimonianze dalle carte inedite del sindaco dell'Alluvione.
La mostra è dedicata al ricordo di Bernardina Bargellini Nardi, che fino all’ultimo giorno di vita l’ha preparata con cura. Non mette al centro l’Alluvione, ma ai suoi protagonisti: i fiorentini, soprattutto quelli poveri, che si videro portar via dall’acqua i mezzi di sostentamento. La loro voce riemerge da centinaia di lettere indirizzate al sindaco e conservate nell’Archivio di Piero Bargellini, insieme ai suoi diari e a quelli della moglie Lelia.
Vi si leggono parole come queste: “Signor Sindaco non sono abituato ad elemosinare, però in questo momento non vedo altra via d’uscita che rivolgermi a Lei e chiederLe di aiutarmi. Se crederà opportuno farlo, La prego di scavalcare le tante forme burocratiche, perché altrimenti tutto sarebbe inutile”. “Abbiamo perduto tutto – scrive un altro fiorentino - casa, macchina, bottega, ma non il coraggio. E quest’ultimo ci è venuto in particolar modo da lei signor Sindaco, che, ogni giorno vedevamo passare ora sereno, ora accigliato. E ci dava questa sua presenza l’impressione che tutti noi fossimo suoi figli e lei come un buon padre corresse a confortarci, a tirarci fuori da questa orribile melma, che in poche ore ha distrutto anni di sacrifici e tutti i nostri sogni.”
Il 26 novembre è in programma una nuova visita organizzata a Casa Bargellini in collaborazione con il Touring Club Italiano della Toscana e con la rivista Storia e Storie di Toscana. A seguire, la visita del 28 novembre a Casa di Robert Browning ed Elizabeth Barrett, in piazza San Felice, battezzata dalla stessa scrittrice Casa Guidi per dare l’idea di una residenza familiare. Nel mese di dicembre è prevista poi si farà tappa alla chiesa anglicana di St. Mark, in via Maggio, a Firenze, che servì agli “angeli del fango” per rifocillarsi.
Info: www.casedellamemoria.it