Il
ciclo Il mondo del Quartetto, punta di diamante della programmazione degli
Amici della Musica di Firenze, prosegue con il doppio appuntamento di
Sabato 12 (ore 16) e Domenica 13 Novembre (ore 21) al Teatro della Pergola: ne è protagonista il
Quartetto Belcea, formazione d’archi inglese che si è costituita nel 1994 al Royal College of Music di Londra ma su iniziativa della rumena Corina Belcea (violino) e del polacco Krzysztof Chorzelski (viola), perfezionandosi poi alla scuola viennese di due formazioni leggendarie come il Quartetto Amadeus e il Quartetto Alban Berg; quartetto residente al Konzerthaus di Vienna, in oltre vent’anni d’attività ha conquistato il successo nelle maggiori sale concertistiche del mondo e vanta un’importante discografia. I due programmi propongono distinti quanto interessanti accostamenti fra l’Ottocento di Schubert e il Novecento di Šostakovič, mettendo così a confronto i frutti artistici raggiunti nel medesimo genere del quartetto d’archi da due autori così diversi e lontani nel tempo.
Il concerto di Sabato pomeriggio incornicia così lo Šostakovič glaciale e tragico del Quartetto n.8, scritto nel 1960 “In memoria delle vittime del fascismo e della guerra”, fra lo Schubert autore del drammatico Quartettsatz D 703 (movimento di un quartetto lasciato incompiuto) e del Quartetto op.161 D 887, l’ultimo, pervaso da un’atmosfera cupa e allucinata.
La serata di Domenica pone al centro ancora Šostakovič, il Quartetto n.3 del 1946, ben cinque movimenti di un tetro lamento sugli orrori che ogni guerra porta con sé; Schubert è quello giovanile del Quartetto D 87, dalla cifra stilistica classica e mozartiana, ma pure quello della maturità, che scrive il Quartetto D 810, affresco tragico e quasi sinfonico, che sinistramente cita nel movimento centrale il Lied “La Morte e la Fanciulla”, titolo che ha dato la notorietà a quest’immenso capolavoro della letteratura per quartetto d’archi.
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