Venerdì 25 e sabato 26 novembre 2016, alle ore 21.00, al
Teatro Puccini di Firenze sarà in scena
Familie Flöz con "Haydi!", un’opera di Andrés Angulo, Björn Leese, Hajo Schüler, Michael Vogel.
Sull’operaPedro Solano, al termine degli studi, prende servizio presso un'autorità di frontiera internazionale pieno di ambizioni. Mentre pattuglia la frontiera per la prima volta, una giovane donna muore fra le sue braccia. Il dolore per il destino della ragazza lo strappa bruscamente al suo mondo ideologico in cui il flusso globale dei profughi era rappresentato solo da un insieme di numeri e grafici. Il suo impegno per un futuro migliore e più giusto viene totalmente sconvolto e Pedro, impreparato ed inerme, si ritrova a dover affrontare problemi imprevisti.
Nell'ufficio dell'autorità di frontiera il primo caffè esce gorgogliando dalla caffettiera, i preparativi per la festa di Natale sono in pieno svolgimento e la vita quotidiana dello staff di burocrati internazionali continua spettrale, incurante degli eventi. Questi acrobati delle scartoffie, zombi d'ufficio, formalisti di progetti ed esperti in piante ornamentali si sforzano di salvaguardare i propri interessi e mantenere candida la propria veste con il pretesto di lavorare in modo efficiente. Le loro priorità assolute: conservare la propria inviolabilità, tracciare confini, difenderli ed amministrarli. Ed i confini, si sa, sono ovunque: fuori, nella bufera di neve di fronte al filo spinato, o dentro, nelle profondità del cuore umano.
Dopo aver inutilmente lottato fra le istanze dell'autorità, Pedro riconosce la prima impotenza, conscio che ci saranno altre morti. Non gli rimane altro che il gesto empatico della metamorfosi.
Nel nuovo spettacolo, Familie Flöz insegue il bagliore effimero di quell'utopia che vuol garantire a tutti una casa ed è destinata a fallire. Ispirandosi alla figura archetipica del profugo, la compagnia presenta una raccolta di figure tipicamente Flöz che si intreccia a motivi provenienti dal racconto “Heidi”.
L'insopportabile dicotomia fra la miseria di una famiglia in fuga e le nevrosi da benessere negli uffici in centro Europa é stata la fonte di ispirazione per creare con HAYDI! un pezzo teatrale in cui si combinano fra loro forme rappresentative e narrative apparentemente inconciliabili.
Le maschere immobili e i pupazzi inanimati incontrano figure dal volto scoperto. Questo gioco visivo trova espressione in una cacofonia di lingue che si rifà alla forma del Grammelot. Le immagini sono continuamente interrotte da queste figure grottesche ed esagerate. La rinuncia di unitarietà nella forma e nell'estetica di HAYDI! esprimono l'inconciliabilità delle due narrazioni.
Familie Flöz – StoriaFlöz affonda le sue radici nella Folkwang-Hochschule di Essen, l‘unico istituto di formazione statale per il teatro di espressione corporea in Germania. Nel 1994 ha luogo la prima rappresentazione dell’opera teatrale ÜBER TAGE nell’Aula Magna della Folkwang-Hochschule, seguita nel 1995 dalla versione ridotta FLÖZ & SÖHNE. Nel 1996 presso la miniera dismessa “Hannover” a Bochum, ha luogo la prima assoluta della pièce FAMILIE FLÖZ KOMMT ÜBER TAGE, un omaggio alla cultura del lavoro e dell’industria mineraria della regione della Ruhr. L’opera viene salutata da stampa e pubblico come un grande successo e nel 2003 ispirerà il nome del gruppo. Flöz è il nome di uno strato geologico contenente preziose materie prime.
Nel 1998 il gruppo realizza il suo secondo spettacolo, RISTORANTE IMMORTALE, messo in scena nel Maschinenhaus di Essen con un ensemble rinnovato. RISTORANTE IMMORTALE inizia il suo tour in Spagna con tre settimane di spettacoli e diviene ospite del Festival de Otoño di Madrid; nel 1999 per la prima volta va in scena a Berlino. In occasione del debutto al Festival Fringe di Edimburgo del 2001, il gruppo si conferisce il nome Flöz Production, trasformato poi nell’attuale Familie Flöz. Nel 2000 e 2001 nascono a Essen e Dortmund le produzioni TWO% – HAPPY HOUR e TWO% – HOMO OECONOMICUS. La pièce TEATRO DELUSIO, portata in scena per la prima volta nel 2004 all’Arena di Berlino, riscuote nuovamente un grande successo internazionale. Nel 2006 nascono due nuove produzioni: INFINITA, la cui prima assoluta ha luogo presso la Akademie der Künste di Berlino e HOTEL PARADISO che debutta nell’Admiralspalast di Berlino. L’attuale versione di HOTEL PARADISO viene portata in scena per la prima volta nel Theaterhaus Stuttgart nel 2008 con una nuova formazione della compagnia. Nell’ambito di “Duisburg Capitale Europea della Cultura”, nasce nel 2010 presso il Theater Duisburg la prima versione di GARAGE D'OR, la cui prima berlinese ha luogo nel 2011 presso la Volksbühne.
L‘elaborazione della seconda versione della pièce, che debutta nel 2012 presso il Theaterhaus Stuttgart, viene registrata per il documentario Dietro la maschera - Il Teatro della Familie Flöz (titolo originale: Hinter der Maske - Das Theater der Familie Flöz) realizzato da arte TV e WDR. La prima del film ha luogo a Lipsia, nel corso del festival euro-scene.
Nel 2013, con entusiasta risonanza di stampa e pubblico ed il premio Off Critic Prize, Festival d’Avignon, Flöz conclude la prima partecipazione al Festival di Avignone. Nel Novembre 2014 esce la nuova produzione HAYDI!, che ottiene nel 2015 il riconoscimento del Premio Monica Bleibtreu come “Miglior Commedia”. Al Festival Fringe di Edimburgo 2015 HOTEL PARADISO si esibisce per tre settimane di fronte a sale del tutto esaurite. Familie Flöz è stata a oggi con le sue opere teatrali in tournée in 34 diversi paesi. Nel 2013 la compagnia inaugura lo Studio Flöz a Berlino, nuovo luogo di produzione e creazione di teatro fisico.
Familie Flöz – Approccio al teatroFamilie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono “prima” del linguaggio parlato. Ogni conflitto si manifesta prima di tutto nel corpo. Il conflitto corporeo è l'origine di ogni situazione drammatica. Tutte le pièce teatrali hanno origine da un processo creativo-collettivo, nel quale tutti gli interpreti fungono anche da autori di figure e di situazioni. Nel corso di svariate improvvisazioni, il gruppo individua un tema, raccoglie materiale drammatico e ne discute ancora molto a lungo, prima di mettere in gioco le maschere. Similmente a un testo, una maschera porta con sé non solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che va dalla sperimentazione sul palco, fino alla simbiosi attore/maschera è determinante per il risultato.
Il paradosso fondamentale della maschera, cioè il fatto di celare un viso animato dietro una forma statica e con essa di creare figure viventi, costituisce per l’attore una vera e propria sfida da raccogliere. E non solo per lui. La maschera prende vita innanzitutto nell'immaginazione dello spettatore, il quale in questo modo ne diventa, in una certa misura, anche il creatore.
Ricettivi anche verso le reazioni degli spettatori, con uno sguardo critico sempre rivolto al proprio lavoro, tutte le produzioni Flöz vengono spesso modificate nel corso del tempo, sviluppando così la
loro pienezza e intensità.
Per informazioni:
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