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mercoledì 25 dicembre 2024

General Stratocuster and The Marshals in concerto all'Auditorium Flog di Firenze

28-01-2017
Sabato 28 gennaio 2017, dalle ore 21.30, all'Auditorium Flog di Firenze in programma il concerto dei General Stratocuster and The Marshals preceduti da i Bamboozled.
I General Stratocuster and The Marshals nascono nel Gennaio 2010 e i componenti della band sono tutti volti noti del panorama Rock nostrano e non solo. Il “frontman” è Jack Meille, cantante dei riformatisi Tygers Of Pan Tang da Newcastle, esponenti di spicco della New Wave dell’Heavy Metal britannico 80’s. Al basso l’italo-americano Richard Ursillo – colonna del Prog-Rock italiano 70’s con i Sensation Fix, gli Sheriff e i Campo di Marte. Alla chitarra solista troviamo Fabio Fabbri, attivissimo session-man, e alla batteria e alle tastiere l’inarrestabile Nuto e Federico Pacini della Bandabardò. Autori di un primo CD nel 2011 presentato al Pistoia Blues Festival, si sono esibiti con artisti del calibro di Robert Cray, Jimmy Vaughan, Doors. Seguono “Double Trouble”, del  2013 e “Dirty Boulevard” (Black Candy) del 2016.

'Dirty Boulevard' è il frutto di 12 mesi di intenso lavoro. Per la prima volta i General Stratocuster and The Marshals non hanno aspettato che gli impegni esterni – Tygers of Pan Tang per Jack, Bandabardò per Nuto e Pacio – fossero terminati, ma hanno lasciato che fosse l'ispirazione ad avere la precedenza. “Avevo un paio di riff che volevo fermare” - così ricorda Fabio, il “Generale” - “E una volta fatto ho trovato naturale farle sentire a Jack”.

Da quelle session embrionali escono 'Time To Tell', 'Little Sparrow' e 'Built To Last', l'anima più Hard Rock del disco. A queste si aggiungono altre idee appena abbozzate per altre potenziali canzoni. Dalla prima session acustica del gruppo organizzata nell'autunno del 2014 prendono forma 'Shock To The System', la sorniona 'Piece Of Mind' oltre ad un'altra cospicua serie di canzoni tra cui anche 'Staring At My Face e 'A Matter Of Guts And Pride' scritte da Jack Marshal alla chitarra acustica e presentate timidamente alla band. “Scrivere canzoni avendo in mente il sound inconfondibile dei General, è quanto di più inebriante un musicista possa desiderare; Ti infonde fiducia, ti permette di osare, di superare i tuoi limiti personali”. Sono le parole del cantante, che aggiunge: “E non c'è niente di ancor più esaltante di ricevere in cambio lo stesso tipo di attenzione; 'All My Pride', una delle mie canzoni preferite di 'Dirty Boulevard', Fabio l'ha scritta in solitudine pensando a noi, e al mio amore per il rock'n'roll degli anni '50. A me è bastato rispettare la sua melodia e scrivere un testo in “vero” inglese che fosse in stile con quegli anni!”

“Per un lungo periodo abbiamo pensato di registrare un disco doppio” - confessa orgoglioso Alex “Nuto” Marshal - “Ci siamo infatti ritrovati con 18 canzoni da registrare”. Le session elettriche portano infatti altro materiale tra cui 'Thank You Bob', scritta da Lefty Marshal - Aka Richard Ursillo - dopo un'overdose di Traveling Wilburys. “Un omaggio al più grande di tutti: Robert Zimmerman, in arte Bob Dylan” - conferma Lefty - “Senza di lui non saremmo quello che siamo. E mai avrei pensato di ritrovarmi nel 2016 a suonare il basso e cantare in una rock'n'roll band!”

Menzione a parte per 'Going Down To Velvet Underground', nata per caso durante un sound-check allo storico locale di Castiglion Fiorentino sotto gli occhi increduli dei gestori. Jack ricorda: “Avevamo citato 'Rumble' di Link Wray, uno dei pezzi preferiti di Jimmy Page ed io, per scherzo, ho imbracciato la chitarra acustica e ho suonato quei due accordi cercando di catturare la stessa attitudine e... gli altri mi hanno detto di continuare... e così la canzone ha preso la sua forma embrionale. Ricordo di aver scritto il testo mentre gli altri stavano già al tavolo pronti per assaporare la succulenta cena.”

I Cd ed i live dei General Stratocuster si collocano nella più classica tradizione del Rock/Blues anglosassone, ispirati dalle sonorità e dal songwriting dei maestri del genere, rielaborati con stile personale e grande passione: un’esperienza assolutamente da non perdere, confermata dalle lusinghiere recensioni che gli addetti ai lavori hanno riservato alla band fin dall’esordio.

I Bamboozled hanno appena fatto uscire il loro ultimo album, “Bamboogia”, un viaggio che attraversa con le ruote ben salde sull'asfalto le pazze notti di Brighton, fino a farti trovare con una lente di ingrandimento la via per la rinascita e il sorriso. “Bamboogia” è IL viaggio nelle sonorità vintage create dall'hammond e dal rhodes travolgente di Lorenzo Santi (già Linea, Esprit Nuveau e Volume Sick), dalle vibranti chitarre di Francesco Bottai (La Macchina Ossuta, Norge, Articolo 31), dalla sezione ritmica che amalgama l’ipnotica batteria di David Bozza (Zenerswoon e Terje Nordgarden) e il pulsante basso di Marcello Amore (Linea), il tutto accarezzato dalle voci di Alessio "Ultimarata" Colosi (cantante della Macchina Ossuta e collaboratore dei Litfiba e Volume Sick) e Luciana Camarda scintillante voce della scena Jazz e Blues.

Per ulteriori informazioni: www.flog.it