Da domenica 12 Febbraio, alle
ore 15.00, all'Altana del
Museo Novecento di Firenze (Piazza Santa Maria Novella, 10) in programma
"I grandi artisti del Novecento italiano", il calendario di incontri dedicati ai protagonisti del museo al fine di ripercorrerne la vicende artistiche e offrire un supporto alla comprensione della loro opera.
Un incontro al mese curato dal Dipartimento Mediazione di
Mus.e, ogni volta con un artista diverso. Le conferenze sono a cura di
Valentina Zucchi e di
Elisabetta Stumpo.
Programma
Domenica 12 febbraio ore 15.00 | Felice CasoratiNato a Novara e dilettatosi sin da piccolo di pittura oltre che di musica, è dopo la laurea in legge che Felice Casorati (1883-1963) decide di dedicarsi all’arte. Il suo mondo poetico è nutrito di classicità, perfetto e silenzioso, statico e composto, terso e definito, come nei grandi maestri del Rinascimento toscano. "Poco importa il modo con cui si amano le cose, quando si amano veramente". E io sentivo di amarle veramente: bisognava non più tradire questo amore...”.
Domenica 12 marzo ore 15.00 | Ketty La RoccaSpezzina di nascita ma trasferitasi ben presto a Firenze, Ketty La Rocca si colloca tra gli artisti della Poesia Visiva di cui condivide, tra anni Sessanta e Settanta, l’interesse per una critica alla società dei consumi sempre sul filo dell’ironia. La sua attenzione è posta in particolar modo sul gesto primigenio e spontaneo, considerato il grado zero della comunicazione, come linguaggio da riscoprire nell’epoca del bombardamento mediatico.
Domenica 9 aprile ore 15.00 | Arturo MartiniOriginario di Treviso, Arturo Martini è una delle figure più influenti della scultura italiana del Novecento. Le sue opere, costruite in forme insieme morbide e compatte, hanno un sapore arcaico mantenendosi lontane, tuttavia, dalla classicità magniloquente recuperata del regime fascista. “Per due anni ho studiato la scultura etrusca, e per cinque l’ho ridata. Io sono il vero etrusco…”.
Domenica 14 maggio ore 15.00 | Mario Mafai e Antonietta RaphaelMarito e moglie, tra le due guerre Mafai e Raphael sviluppano dal loro appartamento in via Cavour a Roma una visione intima e tonale della città eterna. Dalle vedute immerse nella luce del tramonto alle nature morte in cui ogni oggetto parla della vita della coppia, la produzione dei due si attesta volontariamente agli antipodi dell’arte ufficiale di regime. “[…] in quel tempo ero preso dall’idea dell’uomo qualunque [...] ero convinto che la natura delle cose ci venisse appannata e deformata da un eccesso di valore che l’uomo si attribuiva nel pretendere di poter rifare il mondo”.
Domenica 17 settembre ore 15.00 | Mirko BasaldellaSecondogenito di una famiglia di artisti di Udine, Mirko Basaldella consacra la sua vita a una scultura sperimentale e polimaterica. Essenziali e primordiali, i suoi soggetti (Totem, Idolo) provengono da un passato ancestrale e tuttavia si fondano su temi sempre attuali, comuni all’intera umanità.
Domenica 15 ottobre ore 15.00 | Carlo CarràTra i primi artisti ad aderire al Futurismo, l’alessandrino Carlo Carrà vive la sua giovinezza tra Italia e Parigi, a stretto contatto con le avanguardie europee. Le terribili vicende della Prima Guerra Mondiale lo riconducono tuttavia a un “ritorno all’ordine” che accomuna molti artisti del periodo: Carrà riscopre Giotto e Piero della Francesca e con essi la tradizione pittorica italiana del Tre e Quattrocento.
Domenica 12 novembre ore 15.00 | Filippo De PisisPittore, poeta, attore, critico, il ferrarese Filippo De Pisis è una figura eclettica nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento. A Parigi, dove vivrà per buona parte della sua esistenza, egli ha modo di conoscere profondamente le opere impressioniste, che saranno determinanti per la resa pittorica delle sue opere; le nature morte ad esempio, veri e propri “capolavori di surrealismo”, come li definirà lo scrittore Aldo Palazzeschi.
Domenica 17 dicembre ore 15.00 | Ottone RosaiArtista fiorentino doc, Ottone Rosai si avvicina all’arte aderendo al movimento futurista, anche se ben presto abbandona le avanguardie per sviluppare una poetica personalissima che attinge alla vita quotidiana più dimessa e sofferta della città natale. I vicoli stretti e gli angoli bui dell’Oltrarno, animati da viandanti, lavoratori e pensionati, diventano allora i protagonisti indiscussi delle sue tele.
La partecipazione è gratuita, è escluso l'accesso al museo). La prenotazione è obbligatoria.Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 055-2768224 055-2768558 -
info@muse.comune.fi.it CP