Una silloge poetica in omaggio allo spirito romantico di tre musicisti quali Franz Schubert, Clara Wieck Schumann e Pyotr Ilyich Čaijkovskij che viene presentata anche attraverso l’esecuzione di pagine musicali vicine a quelle che l’hanno ispirata. E’ il
"concerto di musica e parole" da ‘Trittico’ di Mariagrazia Carraroli (Florence Art Edizioni 2016) in programma
venerdì 3 febbraio alle 16.15 nel
teatro della residenza per anziani il Bobolino della Misericordia di Firenze (via Dante Castiglione 13). Protagonisti il pianista Giuseppe Fricelli insieme all’autrice e a Silvia Tozzi, che leggeranno i versi del libro. Carmelo Mezzasalma introdurrà l’evento, coordinato da Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore di Firenze, da cui è organizzato l’appuntamento insieme a Florence Art Edizioni. L’ingresso è libero.
Questa silloge di Mariagrazia Carraroli, fine autrice di varie raccolte di poesia, come spiega nell’introduzione di ‘Trittico’ Giuseppe Baldassarre, «è composta di tre testi autonomi, con tratti specifici ben riconoscibili, in sintonia profonda con i personaggi da cui nasce l’ispirazione, ma, insieme, questi tre testi vengono a formare un trittico pittorico e canoro nella cui struttura si evidenzia una fine tessitura. Il sentimento è, naturalmente, il filo più importante: l’amore in Clara Schumann, il dissidio interiore in Čaijkovskij, il dolore di vivere in Franz Schubert. Questi sentimenti Mariagrazia Carraroli esprime con parole liriche, di intenso pathos». «La parola – conclude Baldassarre - è permeata dall’armonia musicale, si modella sulle situazioni musicali da cui scaturisce».
Come scrive l’esecutore Giuseppe Fricelli in una lettera rivolta all’autrice pubblicata nel libro, «dimostri di conoscere molto bene l’opera compositiva, i carteggi, la vita di Schubert, Schumann, Čaijkovskij e li descrivi con viva partecipazione […] riesci a narrare la fantasia, il talento, il palpito musicale, le sfumature più intime e nascoste dei caratteri dei tre compositori». «Nel tuo lavoro la Poesia – conclude Fricelli – non è soltanto un’armonia danzante di vocaboli ma è un vivo racconto poetico descrittivo, direi quasi teatrale e narrativo, che rende palpabili tutti i cromatismi vibranti dei sentimenti dell’animo umano».
Per informazioni:
www.fondazioneilfiore.it