Cosa si intende con "curare con la musica"? In che modo si manifestano i benefici dell'approccio musicale al paziente? Quali sono gli sbocchi lavorativi di un professionista della musicoterapia? E a quali novità stanno approdando gli studi nel settore? Saranno questi alcuni tra gli interrogativi a cui si darà risposta domenica 12 febbraio al Centro Studi Musica e Arte (via Pietrapiana 32), in una giornata aperta alla città per parlare di musicoterapia, ricerca, nuove professioni e formazione. L'iniziativa, che partirà alle 14.00, si terrà in occasione del lancio della 4/a edizione del corso biennale per Tecnico Qualificato in Musicoterapia promosso dal Centro in collaborazione con l'Università di Leuven (Belgio). Saranno presenti il direttore del corso Ferdinando Suvini e la direttrice del CSMA Stefania Di Blasio.
Molto utilizzata e apprezzata nel trattamento di pazienti psichiatrici adulti e anziani, oltre che dei disturbi del comportamento e dell'autismo nei bambini, recenti ricerche hanno dimostrato l'efficacia della musicoterapia anche nel campo delle cure palliative e dell'oncologia. Diversi studi ne sottolineano infatti l'efficacia nel contribuire ad alleviare i sintomi, nel facilitare la comunicazione e nel costituire un supporto importante alla terapia psicologica. In particolare, è stato provato che la musica diminuisce l'ansia prima e durante le procedure le procedure chirurgiche e i trattamenti chemioterapici, oltre a combattere la depressione, potenziare il funzionamento immunitario e in generale migliorare sensibilmente la qualità della vita.
In Italia la musicoterapia vive il paradosso di un riconoscimento ormai consolidato nella pratica clinica, ma non ancora concluso dal punto di vista giuridico. “In questo senso la Toscana si configura come una sorta di piccola isola felice – spiega Suvini – in quanto è l'unica Regione italiana a riconoscere il profilo professionale del Tecnico Qualificato in Musicoterapia. Questa scelta l'ha resa una delle aree geografiche più avanzate nel settore, con una crescente richiesta di professionisti: tra i diplomati dell'ultima edizione del nostro corso, più del 75% ha trovato lavoro in strutture sanitarie ed educative pubbliche e private”. I rimarcabili risultati dell'impiego del suono per promuovere la comunicazione e la relazione in una dimensione artistica ed espressiva, stanno portando sempre di più all'impiego di musicoterapeuti all'interno di scuole, Enti pubblici e privati, ASL, centri di riabilitazione, ospedali e istituti di detenzione.
Il percorso formativo, di durata biennale, grazie alla collaborazione con uno dei più prestigiosi corsi di musicoterapia in Europa assume un respiro internazionale che la rende tra le più qualificate in Italia. Tra gli insegnanti, nomi illustri tra cui quello di Roberto Cutajar, direttore dell'istituto di ricerca Stella Maris di Calambrone, di Filippo Muratori, referente del reparto di psichiatria infantile presso la stessa struttura, e di Lucia Bigozzi, docente di psicologia dello sviluppo presso l'Università di Firenze, oltre a quelli di Jos De Backer e Katrien Foubert, rispettivamente direttore e docente del master in musicoterapia di Leuven. “Questo metodo che coniuga musica, arte e cura, intendendo quest'ultima come percorso di consapevolezza e comprensione, è particolarmente efficace e coinvolgente con i pazienti: in maniera evidente se si guarda ai risultati che si ottengono con i bambini, ma anche per quanto riguarda adulti e anziani”.
Info: Centro Studi Musica & Arte, via Pietrapiana 32, Firenze | 055.3860572 | www.musicarte.it | www.musicoterapiadinamica.it