"Bruciarsi foto in un pomeriggio asettico, disinvolto, e con un sole appannato.
Bruciarsi gli occhi, le mani, le dita bruciarsi e rincollarsi tu, e qualsiasi cosa perduta."
Gabriele Rosati
Venerdì 10 Febbraio, alle ore 18.00, l'artista appena ventenne Gabriele Rosati apre al pubblico "Vuoti", la sua prima mostra negli spazi di ZAP - Zona Aromatica Protetta (Vicolo di Santa Maria Maggiore).
L'esposizione, in programma fino al 28 febbraio, si basa sulla riflessione tra intimo e esterno. Il luogo, una scala, è minimale, chiuso, intrappolante, molto stretto e senza ossigeno. Sensazioni che spaccano il lavoro presentato attraverso buchi che significano mancanze, plastiche che rappresentano materie colmanti di un vuoto che è in tutti noi e ci fa male.
Una quotidianità disarmante che ti apre in due da quanto esplicita; oggetti seriali, inutili ma carichi di emozioni e contestualizzati all'interno di noi stessi e resi epici, unici come ricordi.
Un tentativo di traslare chi guarda dall'effettivo significato materiale, spostando l'osservazione in un mondo parallelo pieno di domande e di insicurezze. Un mondo fragile, intimo, dov'è bello perdersi per poi ritrovarsi.
Gabriele Rosati, personalità eclettica ed amica, affronta in "vuoti" un percorso nel profondo di una brutale normalità che arde di bellezza e brucia l’anima. Un percorso in cui, amando andare avanti, rimaniamo incollati a dettagli ardenti di ricordi e memorie non ancora vissute, crogiolando nel desiderio di un futuro, ci ribelliamo a ciò che non vorremmo lasciare indietro e là rimaniamo, fluttuanti in vortici di energia vuota ci dimeniamo, ci dilaniamo, ci disintegriamo in attesa di rinascere dalle nostre ceneri.
Info: www.zap.fi.it