Giovedì 16 Febbraio Palazzo Lenzi, sede dell'Institut français Firenze in Piazza Ognissanti, ospita "Ciò che è vivo e ciò che è morto del surrealismo", la giornata di studi in occasione del cinquantenario della morte di Andrè Breton.
Alle ore 11.00, con François Livi intervengono Eddie Breuil e Alessandro Nigro per parlare di "Breton e le avanguardie": già nel 1922, mentre istituiva un rapporto di continuità tra poesia e pittura, Breton giudicava "futurismo, cubismo e dadaismo come tre momenti di un unico movimento moderno innovativo", il cui approdo sarebbe stato da lui teorizzato nel primo Manifesto del surrealismo. Dell'apporto e del rapporto con Dada, molto si conosce. Meno noti e forse sottovalutati sono invece certi riferimenti artistico letterari e le suggestioni esercitate dal futurismo su Breton e il surrealismo. Nel tempo, e soprattutto oggi, Breton e il surrealismo quale accoglienza trovano in Italia?
Alle ore 15.00, tavola rotonda "Breton e il surrealismo: ciò che è vivo e ciò che è morto" con Eddie Breuil, Andrea Cortellessa, Catherine Maubon, Alessandro Nigro, Sandra Teroni. Modera Paola Dècina Lombardi.
Nell'Avvertenza al Primo Manifesto del Surrealismo afferma che quel documento "è l'occasione sicura per apprezzare ciò che del surrealismo è morto e ciò che è vivo più che mai". Oggi, cosa resta di quell'avventura ed esperienza etica, oltreché estetica, fondata sull’aspirazione a creare nuove forme espressive capaci di «cambiare la vita»? E di Breton, cosa resiste, cosa merita di essere approfondito e riproposto: il poeta, il teorico, il critico d'arte, il saggista, o l'intellettuale impegnato?
Alle ore 18.00, presentazione del libro "L'oro del tempo contro la moneta dei tempi. André Breton, piuttosto la vita" di Paola Dècina Lombardi con Catherine Maubon e François Livi.
Infine, alle ore 20.00, proiezione del film "L'âge d'or" di Luis Bunuel.