Sarà un "Romeo e Giulietta" calato ai giorni nostri, tra intolleranza e conflitti etnici e religiosi, quello che andrà in scena
sabato 11 marzo alle 21.00 al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (piazza Dante 23). Sul palco a interpretare il balletto capolavoro di Sergej Prokofiev, riletto dal pluripremiato coreografo milanese Davide Bombana, ci saranno i giovani danzatori della
compagnia "Junior Balletto di Toscana", che trasformeranno l’immortale storia dei due nobili amanti di Verona, divisi da una insanabile rivalità familiare, in una battaglia socio-culturale ed etnico-religiosa del terzo millennio ispirato alla storia di Admira e Bosko, lei mussulmana lui serbo, uccisi a Sarajevo durante la guerra nei Balcani.
Lo spettacolo si apre su due madri, due culture opposte, due dolori comuni. Sullo sfondo giacciono, abbracciati, i corpi senza vita di un ragazzo e una ragazza. I Montecchi sono la perfetta espressione della società occidentale odierna: conformata, omologata, sintomi della paura dell’estraneo, del diverso. I Capuleti invece rappresentano “gli altri”, gli estranei che arrivano da esuli e devono fare i conti con la propria tradizione e le nuove regole sociali, devono difendere i propri valori e farsi accettare dagli altri. Giulietta, giovanissima Capuleti, è attratta dalla nuova vita che le si para davanti, ma anche legata alle tradizioni della sua cultura. Un giorno incontra Romeo e Mercuzio, e da quel momento niente sarà più come prima. In casa Giulietta deve fare i conti con le regole della sua cultura: indossare un velo, sposare Paride, l’uomo che i suoi genitori hanno scelto per lei. In una situazione soffocante e violenta dominata dalle incomprensioni, dalla diffidenza, dalla paura dell’altro, l’unica via d’uscita è la fuga.
"Il lavoro di Prokofiev, lacerante nella sua tragicità – spiega Bombana – mi sta a cuore forse più di ogni altro balletto. Personalmente trovo che la vicenda di Romeo e Giulietta sia di grande attualità oggi più che mai.
L'intolleranza, la violenza, gli odi atavici, gli scontri tra faide ed etnie diverse hanno raggiunto un grado di tensione come forse mai in passato. La vera tragedia di Romeo e Giulietta rimane la sconfitta dell'amore davanti alla cecità e alla barbarie dell'odio razziale, del conflitto di ideologie e religioni. Il dramma si snoda e si sviluppa sino alla sua catarsi tra giovani, anzi giovanissimi, la cui purezza di passioni e sentimenti mai arriverà ad intorpidirsi a contatto con il lacerante corrosivo bisogno di supremazia e potere del mondo adulto. Per questo ho accettato la proposta di creare il mio primo Romeo e Giulietta per i giovanissimi e talentuosi danzatori del Balletto di Toscana in una versione "da camera" focalizzando e comprimendo il dramma sull'impulso vitale e veemente che solo l'amore e la passione giovanili possono avere”.
Nato nel 2002 come costola dell'omonima Scuola, ben presto lo Junior Balletto di Toscana è diventato una realtà artistica di valore riconosciuto a livello internazionale. Formato da giovani la cui età va dai 16 ai 21 anni, l'ensemble diretto da Cristina Bozzolini si è immediatamente imposto per il riconoscibile piglio con cui affronta palcoscenici sempre più prestigiosi, e soprattutto i diversi stili coreografici cui viene sollecitato. È proprio l'apertura a diversi autori ed esperimenti coreografici, con un occhio privilegiato alla scena italiana e una progettualità capace di osare, il punto di forza dello Junior Balletto di Toscana, che di fatto ne fa una fondamentale palestra per testare nuovi autori e interpreti della più giovane generazione.
Per informazioni:
www.teatrodante.it