Mercoledì 3 Maggio alla Biblioteca Umanistica dell'Università di Firenze la Fondazione il Fiore organizza la presentazione del recente volume su Dante di Emerico Giachery, critico letterario e storico della lingua e della letteratura italiana che è stato docente universitario in Francia, Svizzera e vari atenei italiani. Interventi di Matteo Mazzone e Carmelo Mezzasalma. Coordina Maria Giuseppina Caramella.
Una «sistemazione definitiva» di «quasi tutto il mio Dante, con gli accomodamenti e gli aggiornamenti necessari». Ma anche «l’occasione per ricordare amici cari e luoghi incontrati», amici che sono nomi importanti della storia della lingua e della letteratura italiana e della critica letteraria, da Alfredo Schiaffini a Gianfranco Contini.
Così Emerico Giachery, già professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella II Università di Roma (Tor Vergata) dopo una lunga carriera accademica dal respiro europeo che lo ha visto docente in Francia, Svizzera e vari atenei italiani prima di tornare nella sua Roma, definisce il volume ‘Con Dante – letture, saggi, indici’ (Appula aeditua 2016) che presenterà il 3 maggio, alle 17, alla Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze (piazza Brunelleschi 3-4).
L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dalla Fondazione il Fiore di Firenze, in collaborazione con la Comunità di San Leolino, e prevede, dopo il saluto di Floriana Tagliabue, direttore della Biblioteca Umanistica, gli interventi di Matteo Mazzone, italianista e poeta, e di Carmelo Mezzasalma, sacerdote fondatore della Comunità di San Leolino nonché docente di letteratura e scrittore. Moderatrice Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore.
Il libro di Emerico Giachery raccoglie i frutti delle sue antiche e ripetute frequentazioni dell’opera dantesca: da qualche studio su canti della ‘Divina Commedia’ già pubblicato in passato alle riproduzioni, con revisioni, delle molte lecturae Dantis tenute alla Casa di Dante di Roma e altrove. «Nei commenti di canti presenti nel libro – scrive Giachery – è rimasto qualche segno dell’esperienza, per me sempre appassionante, di comunicazione col pubblico, tesa a sfociare nella finale lettura a voce del testo, spesso sottovalutata, alla quale ho sempre dedicato il massimo impegno». L’edizione di riferimento del testo dantesco utilizzata è ‘La Commedia secondo l’antica vulgata’ curata da Giorgio Petrocchi (Mondadori 1966-67).
Nel volume, che contiene anche un lungo capitolo dedicato a Beatrice che riprende un suo saggio del 1979, viene restituita attraverso il filo della memoria, come ben osservato in un recente comunicato stampa della Società Dante Alighieri di Roma, «la presenza dialogante e illuminante, e direi corale, nel testo e nelle note, di tanti maestri della cultura italiana ed europea». Traspare inoltre la sua formazione di storico della lingua italiana e «l’esercizio di una critica letteraria basata sulla conoscenza del valore storico e concreto delle parola (a partire dalla critica stilistica di Leo Spitzer) [che] gli ha consentito di leggere i testi e di interpretarli nel loro più profondo valore letterario ed umano, avvicinandosi ad essi ed ai loro autori […] anche con la sensibilità di uomo che ama autenticamente, simpatizza davvero coi sentimenti e le esperienze di vita, di ricerca e di speranza di cui nella sua essenza la grande letteratura si nutre».
Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni, Fondazione Il Fiore. Tel.: 055-225074