"Lettera a una professoressa", la nuova produzione dei Chille de la balanza, storica compagnia del teatro di ricerca italiano e residenza culturale della Regione Toscana, debutterà al Teatro Giotto di Vicchio.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al libro-creazione collettiva degli allievi di Barbiana, scritto con la “regia” di Don Lorenzo Milani.
La prima è prevista per venerdì 26 maggio alle ore 21 e 15, all’interno delle tante iniziative per il 50.mo anniversario della pubblicazione del libro e della scomparsa del Maestro: il giorno successivo ci sarà l’annuale Marcia a Barbiana.
La “Lettera” dei Chille, prodotta in collaborazione con Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Vicchio, Centro Formazione e Ricerca don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana di Vicchio, è uno spettacolo di e con Claudio Ascoli, con la partecipazione di Sissi Abbondanza e Monica Fabbri.
Una messinscena particolare che propone una, anzi tre diverse scritture collettive. Come la “Lettera” fu una creazione collettiva di sei allievi sotto la guida del Priore, lo spettacolo dei Chille propone tre scritture collettive… con la partecipazione attiva degli spettatori: la vita di don Lorenzo, a cura di Claudio Ascoli (con parole ed avvenimenti), Imparar facendo con Sissi Abbondanza che costruirà una scultura alla Duchamp assemblando materiali ed elementi “milaniani”, e infine Ho disegnato Lettera a una professoressa con SignoraB (Monica Fabbri). Tre diversi momenti, a partire dalla storica Lettera, le cui emozionanti parole via via invadono l’intero spazio teatrale.
Alla fine, appare assolutamente attuale la complessa riflessione milaniana sulla società italiana e soprattutto sulla Scuola. Nella Lettera ai giudiciDon Lorenzo infatti osservava: “La scuola è diversa dall’aula del tribunale. Per voi magistrati vale solo ciò che è legge stabilita. La scuola invece siede fra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. E’ l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità (e in questo somiglia alla vostra funzione), dall’altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione). (…) Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservare quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate.”
Uno spettacolo non convenzionale quello dei Chille, coinvolgente e sconvolgente: un atto di amore nel tentativo di restituire la complessità di una figura di educatore, prete e uomo troppo spesso analizzata con superficiale spirito di parte.
Allo spettacolo si accompagna l’edizione del libro (per i tipi de La conchiglia di Santiago, costo di copertina 14€) “Ho disegnato Lettera a una professoressa” di SignoraB, al secolo Monica Fabbri, che in immagini re-inventa, con una delicata ed affettuosa introduzione dei ragazzi di Barbiana, lo storico libro che tanto ha influenzato la vita della scuola italiana negli ultimi cinquant’anni. Il libro è stato appena presentato al Salone del Libro di Torino.
Ritornando allo spettacolo, dopo il debutto vicchiese, sarà proposto in altre città italiane, e il 20 e 21 giugno a San Salvi, all’interno dell’Estate fiorentina 2017.
L’ingresso allo spettacolo al Teatro Giotto costa solo 10 €, i posti sono molto limitati, per cui si consiglia una tempestiva prenotazione: tel. 055 6236195, whatsapp 335 6270739, mail info@chille.it.
Maggiori informazioni su www.chille.it.