È importante il calendario, che si terrà nel cortile di Palazzo Pitti per la Stagione estiva del Maggio con ben 27 serate d’opera e 7 concerti sinfonici; alle tre opere che già la scorsa estate hanno ottenuto un grande successo di pubblico La traviata, L’elisir d’amore e Il Barbiere di Siviglia e che verranno di nuovo messe in scena, si aggiunge un nuovo allestimento per il titolo inaugurale del 9 giugno alle ore 21.15, La Cenerentola di Gioachino Rossini con la regia di Manu Lalli e la direzione d’orchestra di Alessandro d’Agostini.
Composta in circa 30 giorni da Rossini, Cenerentola, è certo una fiaba ma è anche molto di più.
Da una parte Rossini pare raccontare una favola, mentre dall’altro parla di soprusi, di menzogne, di vanità, di riscatto, di libertà, di verità. Nella Cenerentola nessuno è mai quello che sembra. Tutti vestono una maschera. Il Principe Ramiro si traveste da scudiero, Dandini, lo scudiero, diventa un falso Principe, il Filosofo si presenta in foggia di straccione, Cenerentola va al ballo con il volto velato, le sorelle e Magnifico si “travestono” da nobili, quando sono decisamente male in arnese. Sembra che nessuno capisca mai bene che cosa stia per succedere; il filo dell’intreccio è orribilmente aggrovigliato. E i personaggi mutano atteggiamenti continuamente, si parla di morti che non sono morti, di ribollire di cervelli, di terremoti che stravolgono tutto all’improvviso, il vecchio Barone trascina le figlie dietro il filo di narrazioni inventate a suo uso e consumo perdendosi nel vaniloquio della sua immaginazione, il Principe è disposto a cambiarsi di ruolo per scoprire, da “attore” cose che non vedrebbe mai nella realtà…Teatro allo stato puro! Teatro che Manu Lalli interpreta e rende con delicatezza e poesia prendendosi piccole libertà che si potrebbero definire per l’appunto fiabesche: non previste dal libretto, vi sono delle “fate dei libri” guidate da una fata piccola e bambina. La fata appare in alcuni punti dello spettacolo per guidare le vicende di Cenerentola con delicati movimenti mimici di grande intensità poetica. È lei che mentre Alidoro canta insegnerà a Cenerentola che la bellezza non sta fuori ma dentro il cuore, che la vestirà per il ballo e che grazie alla trasformazione operata sulla zucca la porterà a Palazzo. È lei che d’accordo con Alidoro guiderà il principe attraverso il temporale nella casa del Barone, ed è sempre lei che fin dall’inizio dell’ opera durante la sinfonia apre lo spettacolo dando il via alla fiaba muovendo la “bacchetta” magica assieme al direttore. Una fiaba nella fiaba con visioni soavi dotate di grande poesia. La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo dopo la prima inaugurale del 9 tornerà in scena a Pitti il 15, il 21, il 27 per concludersi con l’ultima recita il 30 giugno sempre alle 21.15.
Torna La traviata che ha riscontrato un grande successo di pubblico la scorsa estate nell’allestimento creato per il Maggio da Alfredo Corno che ha curato la regia e Angelo Sala per la scenografia. Ambientata in un’Italia degli anni '50, deliberatamente ispirata a La dolce vita felliniana. In scena si intravedono cineprese d'epoca che riprendono una Violetta-Anita Ekberg bionda con abito nero che replica la famosa scena del bagno nella fontana di Trevi. Nonostante le differenze, il libretto di Francesco Maria Piave si adatta in modo straordinario a quest’allestimento e la storia si rivela convincente, affascinante e ricca di dettagli e citazioni: la festa a casa di Flora è un momento conviviale del Teatro 5, dove si vedono come figuranti personaggi che sembrano provenire da La strada e 8 e ½, o dai danzatori di Satyricon. La prima recita è in calendario il 16 giugno e le repliche sono programmate il 18, il 20, il 22, il 25, 28 per chiudersi il 1° luglio.
Dopo una settimana, l’8 luglio con repliche l’11, il 15, il 17, il 21, il 25, il 29 luglio prende il testimone della celebre opera verdiana l’altrettanto celebre, amata e divertente L’elisir d’amore opera di Gaetano Donizetti. L'elisir d'amore con la regia di Pier Francesco Maestrini e le scene di Juan Guillermo Nova evidenzia gli spunti comici e surreali dei due atti dell’opera trasformando la vicenda di Nemorino, Adina e Dulcamara in una storia americana anni '70 con una forte caratterizzazione dei personaggi che rendono l'opera divertentissima, godibile e di comprensione immediata e piacevole per tutti.
Il Barbiere di Siviglia nell’allestimento con la regia di Damiano Michieletto torna il 10, con repliche il 12, il 14, il 18, il 20, il 22, il 26, il 28 luglio. Lo spettacolo di Michieletto inizia come un viaggio in treno, annunciato dall’altoparlante: «Attenzione, il treno espresso numero 393 da Firenze diretto a Siviglia è in partenza al binario cinque». Un modo allegro di “viaggiare” nell'opera di Rossini, evocando i luoghi e le situazioni con la fantasia. Costumi bizzarri e colori accesi rendono i personaggi divertenti: Don Basilio è verdissimo con capelli lunghi, unti, naso adunco, colore dell’invidia come un serpente; Figaro ha capelli che alludono a orecchie volpine e baffi, mentre don Bartolo, tutto in bianco, assomiglia a un panciuto bulldog che guarda geloso Rosina, vestita di rosso come il suo amante Lindoro. L'assenza di scene concentra tutta l'attenzione sulle gag comiche e le gestualità curate, ma soprattutto sulla voce e sulla musica, regine dell'opera rossiniana.
Sul fronte dei concerti sinfonici sono in calendario il concerto diretto da Michele Gamba il 14 giugno, con un programma che mette a confronto musica e cinema con Mozart, Rota e Beethoven con la sua ottava sinfonia. Speranza Scappucci il 23 giugno dirigerà il delizioso Concerto per clarinetto e orchestra di Mozart e l’importante Sinfonia Italiana di Mendelssohn. Yaron Gottfried il 29 giugno, dirigerà il concerto per ottavino e orchestra di Lowell Liebermann una composizione che sottolinea i colori meno celebrati dello strumento e non tanto il virtuosismo e la brillantezza quanto la tenerezza e il suono intimo delle ottave più basse dell’ottavino; nella seconda parte del concerto, la Quinta sinfonia di Ludwig van Beethoven, le cui note iniziali, "il destino che bussa alla porta", sono forse tra le più note al mondo. Philipp von Steinaecker il 13 luglio, dirigerà la Nona sinfonia "dal nuovo mondo", l'ultima e forse la più famosa composta da Antonín Dvořák e una nuova composizione di Francesco Traversi commissionata dal Maggio Musicale Fiorentino. Manlio Benzi il 19 luglio, dirigerà La marcia nuziale dal Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn-Bartholdy, che è probabilmente divenuto uno dei brani più romantici e conosciuti al mondo. La seconda parte del concerto prevede la Sinfonia n. 6, Patetica, di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Daniel Cohen il 24 luglio, dirigerà il Concerto n. 4 in mi bemolle maggiore per corno e orchestra, K. 495 di Mozart e Sinfonia n. 2 in re maggiore per orchestra, op. 73 di Johannes Brahms. Gaetano d’Espinosa il 27 luglio, per chiudere il ciclo sinfonico a Pitti, dirigerà il concerto per marimba e orchestra di Ney Rosauro, il più famoso concerto per marimba, che include coinvolgenti motivi brasiliani e elementi jazz, unendoli con melodie orecchiabili e un ritmo coinvolgente.
Per chiudere, d’Espinosa dirigerà la seconda sinfonia di Robert Schumann.
Tutte le opere e tutti i concerti avranno inizio alle ore 21.15.
Oltre a questi 27 spettacoli d’opera e 7 concerti sinfonici a Pitti, l’estate del Maggio Musicale Fiorentino prosegue anche sul palcoscenico del Teatro del Maggio con l’opera musical di Riz Ortolani La Congiura, Firenze 1478 che approda al Maggio nella sua ultima e definitiva versione rendendola quindi, a tutti gli effetti, una prima assoluta; la prima è prevista il 10 giugno con repliche l’11, il 12 e il 13 alle ore 20.30. La regia è di Sandro Querci e le coreografie di Fabrizio Angelini.
A luglio, il 7 e l’8 alle 20.30, grande gioia per gli amanti del balletto e per i fan della superstar Roberto Bolle che porta sul palcoscenico principale del maggio, in teatro, il suo Roberto Bolle and friends, prodotto da Artedanza srl. II gala Roberto Bolle and Friends si sono trasformati nelle mani di Roberto Bolle, qui nei panni non solo di interprete, ma anche di direttore artistico, in un potente strumento culturale di diffusione della danza, attirando ogni anno migliaia di appassionati e non. Bolle, forte della sua intensissima esperienza internazionale, è riuscito ogni volta a ricreare per ognuno di questi appuntamenti uno spettacolo magico, riunendo alcuni dei più importanti ballerini del mondo e dando vita con loro a programmi vivaci, sorprendenti, che hanno saputo coinvolgere pubblici eterogenei e mai così vasti finora.
Il Coro di voci bianche del Maggio canterà poi il 24 giugno alle 10.30 (ingresso libero) nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore per la Messa di San Giovanni, patrono della città di Firenze, celebrata dal cardinale Giuseppe Betori. Con la Cappella di Santa Maria del Fiore diretta da Michele Manganelli i giovanissimi coristi diretti a loro volta da Lorenzo Fratini, eseguiranno durante la Messa, brani di Marco da Gagliano, Léo Delibes, Michele Manganelli, Franz Schubert, Francesco Bagnoli, Charles Gounod e Filippo Vitali.
Sempre nell’ambito delle celebrazioni per Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 e inserito nella stagione stiva il 5 luglio alle ore 21.15 presso la piazza del Duomo di Pistoia il maestro Fabio Luisi, direttore musicale designato del Maggio Musicale Fiorentino torna sul podio dell’orchestra e del coro del Maggio per dirigere la Sinfonia n. 2 in do minore (Resurrezione) di Gustav Mahler. Il posto unico per l’ingresso in piazza del Duomo a Pistoia e di 10 euro.
Come coda di lusso dell’80° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, il 26 giugno alle ore 20, tornano i Berliner Philharmoniker diretti da Gustavo Dudamel. La celebre compagine tedesca, una delle più importanti al mondo, presenta un programma dedicato alla musica tedesca che inizia con la sinfonia Renana di Robert Schumann, capolavoro del romanticismo eroico, per passare poi nella seconda parte a una serie di brani wagneriani.