Giovedì 22 Giugno, alle ore 18.30, il Cinema Odeon Firenze (Piazza Strozzi) ospiterà l'iniziativa "La modernità di un antimoderno: incontro con Massimo Fini", con Izzedin Elzir, Giannozzo Pucci e Gloria Germani.
Massimo Fini, di padre toscano e madre russa, è nato Como nel 1943. Dopo la laurea a pieni voti in giurisprudenza, dagli anni 70 si è formato come giornalista collaborando con Pagina, Il Giorno, L’Europeo, elaborando una linea sempre indipendente e fuori dalla partitocrazia. Come inviato viaggia in Europa, (Germania ovest ed est, Gran Bretagna, Spagna, Polonia, Francia, Ungheria, Bulgaria, Turchia), negli Stati Uniti, in Unione Sovietica, in Egitto, in Israele, in Libano, in Giordania, nell’ Iran di Khomeini, in Sudafrica. Ha fondato il Movimento Zero e dirige La Voce del Ribelle. Attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano.
"La modernità di un antimoderno" è l’opera omnia (pubblicata quest'anno da Marsilio) che raccoglie trent'anni di scritti del giornalista e saggista. "Tutto il pensiero di un ribelle" questo il sottotitolo, riunisce tutti i suoi libri di contenuto filosofico.
Straordinario anticipatore, Massimo Fini è stato sottovalutato per decenni, ma oggi quelle che venivano considerate delle provocazioni sono diventate delle inquietanti realtà. Dal 1985 Fini ha iniziato a smontare moltissimi dei miti dell'Occidente, in primis la differenza tra capitalismo e marxismo (ambedue figli della stesso mito di onnipotenza industriale), la concezione del tempo e del denaro, il ruolo della tecnica a cui siamo asserviti.
Un grande occasione per riflettere insieme ad un a voce fuori dal coro sui temi caldissimi del nostro tempo: dal terrorismo, alla crisi economica, al tipo di futuro che ci aspetta, al ruolo della donna.
A seguire la proiezione di "La zuppa del demonio", il film di Davide Ferrario sullo sviluppo industriale e tecnologico che ha accompagnato l'intero XX secolo come idea positiva. A lungo si è ritenuto che l'industrializzazione e il progresso avrebbero portato a un sostanziale e irreversibile mutamento della società. Utilizzando i materiali messi a disposizione dall'Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa del Centro Sperimentale di Cinematografia d’Ivrea, il documentario mostra come questa idea si sia concretizzata attraverso i decenni tra innumerevoli contraddizioni.
Iniziativa in collaborazione con la Libreria Il Libraccio Firenze.
Ingresso film 6 euro.
Info: www.odeonfirenze.com
CP