Giovedì 15 giugno 2017, alle ore 18.00, presso l'Hotel Croce di Malta (via della Scala, 7) è in programma l'incontro "La fortuna in Machiavelli e Guicciardini" con Giovanni Antonucci e Francesco Salvestrini.

Giovanni Antonucci
Il tema della fortuna è centrale nei due capolavori di Machiavelli, Il Principe e  Mandragola. Il primo è il trattato di politologia non solo insuperato, ma  ancora oggi di un'attualità stupefacente. La seconda è la più bella commedia del Rinascimento, con personaggi immortali e con  una scrittura drammaturgica irresistibile. Nel trattato, Il Principe, anche se ha la necessaria "virtù", deve sempre fare i conti con il caso e con le occasioni. Allora si deve battere contro le avversità " perché la fortuna è donna ed è necessario, volendola sottomettere, percuoterla e contrastarla". Nella  Mandragola il  playboy Callimaco giunge da Parigi a Firenze per passare una notte d'amore con la religiosissima Lucrezia, moglie fedele di Messer Nicia. Solo la fortuna, rappresentata da un servo e addirttura da un frate, gli permetterà di vincere una sfida impossibile.

Francesco Salvestrini
Francesco Guicciardini, nei lapidari aforismi dei suoi Ricordi, presenta una visione pessimistica della fortuna, forza cieca ('accidente fortuito') che condiziona profondamente la vita degli uomini. Il contesto politico in cui l'autore è vissuto, dall'affermazione alla caduta dei Medici a Firenze, lo portarono a ritenere l'uomo vittima del caso e degli strali della sorte. L'unica arma di difesa che per l'autore restava all'individuo era la discrezione, ossia la capacità di percepire "con buono e perspicace occhio" tutti gli elementi dai quali egli poteva cercare di cogliere l'infinita varietà delle circostanze e provare a fronteggiare le sfide dell'esistenza.

L'ingresso alle conferenze è ad offerta libera cartacea.

Per ulteriori informazioni: www.eumeswil.cc