La livida relazione tra due fratelli, separati dalla decisione del maggiore di abbandonare una terra d'origine, la Basilicata, resa irriconoscibile dallo sfruttamento petrolifero. Venerdì 24 Novembre, alle ore 21.00, prosegue la stagione di prosa del Teatro Cantiere Florida (Via Pisana, 111r) con la prima nazionale dello spettacolo "Trapanaterra. Tornare per non restare" di Dino Lopardo.
L'emigrato è un naufrago in terra natia. Quello che ha conosciuto lo rende estraneo. Quello che sa, e che gli altri non sanno, lo rende più solo. Trapanaterra è un'Odissea lucana, una riflessione sul significato di "radice" per chi parte e per chi resta, un'ironica e rabbiosa trattazione dello sfruttamento di una terra.
«Chi sei? Dove vai? Da dove vieni? Cosa vai cercando? Quando te ne andrai?» sembra dire il fratello che è restato a quello che è tornato, organetto alla mano, alla terra dei padri. Il più piccolo in calosce si districa tra i tubi gorgoglianti della raffineria. Il più grande, quello che è scappato, è un bohémien che respira di nuovo l’aria di casa, una casa che forse non c’è più, che è cambiata. Un Paese di musica e musicanti dove non si canta non si balla più, nemmeno ai matrimoni. Si può solo sentire il rumore delle trivelle, la puzza dei gas e il malaffare.
Qualcuno è partito perché altri potessero crescere, perché la terra madre non ha i mezzi per alimentare le speranze di tutti. Ma di chi è il coraggio, di chi resta? O di chi torna?
Biglietti: 15 euro; ridotti Cral 12 euro; studenti 9 euro.
Info: www.teatroflorida.it