“Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina.”.
Arriva a Firenze "Pinocchi" con Giusi Merli, Mila Vanzini, Michele Demaria e la regia di Andrea Macaluso. Una versione del tutto inusuale, per adulti e bambini, del capolavoro di Collodi in scena dal 20 al 22 ottobre a Il Lavoratorio (via Lanza, 64/a).

Difficile pensare a un personaggio più celebre di Pinocchio, il burattino di Collodi reso immortale, oltre che dal romanzo, dalle numerose trasposizioni teatrali, televisive e cinematografiche che da esso hanno preso vita. Ma quanti sanno come era “in origine” Pinocchio, nella mente del suo autore? Carlo Collodi aveva inizialmente previsto una versione più breve e più scura del romanzo, con un finale a dir poco sorprendente. Solo sotto le pressioni di editore e pubblico riprese a proseguirlo, trasformandolo nella versione che oggi tutti conosciamo.
Proprio dal “Pinocchio uno”, il primo originario nucleo pensato dall’autore, muove il progetto “Pinocchi” di Andrea Macaluso con Giusi Merli (protagonista del film premio Oscar “La grande bellezza”), Mila Vanzini e Michele Demaria.

Dal fare i conti con le diverse facce di Pinocchio nasce un lavoro coinvolgente, dal sapore tragico e comico al tempo stesso, capace di far scoprire al pubblico che “di Pinocchi ce ne sono tanti”, come dice Geppetto, e che non importa tanto il racconto per filo e per segno, importano le immagini, i frammenti, i suoni. La notte, la morte, la metamorfosi. Il mistero. Si crea così un gioco caleidoscopico di specchi deformanti che danno origine a tanti altri piccoli romanzi. I Pinocchi delle paure, dei sogni, delle avventure di ognuno di noi.

“Pinocchi” arriva in prima assoluta a Firenze dopo un percorso di tre anni in Sardegna presso il Festival Progetti Carpe Diem/La Casa delle Storie, il debutto al teatro Massimo di Cagliari e al Festival Le Città Visibili di Rimini.

Per informazioni: www.illavoratorio.it