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mercoledì 25 dicembre 2024

Suoni Riflessi: doppio appuntamento per il festival musicale in Sala Vanni

04-11-2017
Due nuovi appuntamenti con il festival musicale Suoni Riflessi, alla Sala Vanni (Piazza del Carmine, 19), entrambi in compagnia del jazz!

Si parte sabato 4 Novembre alle ore 18.00 con il primo incontro a ingresso libero del ciclo Svelare la Musica, una prova aperta a tu per tu con i protagonisti dello spettacolo.
Gli stessi protagonisti che domenica 5 Novembre alle ore 11.00, andranno in scena con "Jazz/classica senza confini", un concerto dei fiati del Conservatorio di Lugano e del violoncellista Giacomo Cardelli, diretti da Mario Ancillotti, dedicato alle influenze del jazz sulla cosiddetta musica colta.

Il primo brano in programma, di Charles Ives (Stati Uniti 1874-1954), è il meno catalogabile come jazz: lo scherzo per orchestra da camera del 1906 "Over the pavements", in cui Ives descrive ciò che ascoltava nelle pause del suo lavoro quando si affacciava alla finestra; «rumori di strada, ritmi dei passi della gente, delle auto, sovrapposti e intrecciati, musichette popolari, jazz, e quant’altro».
E’ musica sperimentale, «inaudita, considerando che siamo nel 1906, facendo un paragone con ciò che si creava in Europa», osserva Mario Ancillotti.

Poi verrà proposta la musica del balletto La création du monde (1922-1923) del compositore francese Darius Milhaud (1892-1974): «una partitura che alterna momenti di intensa espressività a trascinanti accensioni in cui riaffiorano tutti gli stilemi jazzistici: lo struggimento del sassofono, echi di blues, impulsi ritmici incontenibili, stridore di clarinetti, pulsazioni di pianoforte e percussioni».
Poi la Jazz Suite n° 1 (1934) di Dmitri Shostakovich, «preoccupato che questa nuova forma musicale contaminasse in modo negativo le musiche popolari autoctone senza che l’ambiente ne avesse acquisito una reale cultura».
Infine il Concerto per violoncello e orchestra di fiati del leggendario pianista Friedrich Gulda (Austria 1930-2000), che fu anche compositore, e soprannominato «pianista terrorista» per la sua «pratica, non ortodossa, di unire jazz e forme classiche».

Info: www.suoniriflessi.it 

MS