Un vecchio pulmino Fiat 900T trasporterà gli attori diplomati alla Scuola ‘Orazio Costa’ della Fondazione Teatro della Toscana in giro per le piazze di alcuni luoghi della città metropolitana di Firenze con due diversi spettacoli “partecipativi”, che vogliono coinvolgere gli astanti in viaggi itineranti nella prosa di Carlo Lorenzini detto Collodi e di Vasco Pratolini. Questo è il progetto grazie al quale Metrocittà ha assegnato nel mese di agosto scorso al Teatro della Toscana uno specifico finanziamento nella linea destinata a Fondazioni e Istituzioni liriche e a Teatri stabili di iniziativa pubblica, con sede nel territorio metropolitano ma con rilevanza nazionale.
Il nome del progetto è ispirato dal diciassettesimo dei Sessanta racconti di Dino Buzzati, Inviti superflui. Lo scrittore rinovella un amore che si scoprirà alla fine essere perduto: nel far questo disegna una serie di sensazioni legate a stagioni, a luoghi, a momenti della giornata. Ecco, dunque, che in primavera la domenica vorrebbe passeggiare in periferia, perché “in tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi; e in date ore vaga la poesia, congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene”. La periferia diventa un luogo di ispirazione che, però, l’amore vagheggiato da Buzzati non saprà cogliere, in quanto non ama “quelle domeniche che dico, né l’anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all’ora giusta l’incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione”. Il progetto si propone di andare a cogliere proprio la bellezza espressa da Buzzati in contrade diverse, quelle della Città Metropolitana, tutte animate da vivacità e volontà di accostarsi alle forme dell’espressione.
Per l’occasione, gli attori diplomati della Scuola ‘Orazio Costa’, coordinati dal responsabile della formazione Pier Paolo Pacini, sono stati suddivisi in due équipe: una metterà in scena brani de Il quartiere e de Le ragazze di San Frediano, con l’allestimento curato da Alessio Martinoli (ne fanno parte Maddalena Amorini, Francesco Argirò, Davide Diamanti, Ghennadi Gidari, Luca Pedron, Nadia Saragoni, Sebastiano Spada, Lorenzo Volpe); l’altra si concentrerà su otto storie di vita della Toscanina raccontata da Collodi e messa in scena da Simone Faloppa (con Beatrice Ceccherini, Francesco Grossi, Filippo Lai, Athos Leonardi, Claudia Ludovica Marino, Laura Pinato, Filippo Stefani, Erica Trinchera). Lo svolgimento è semplice: il piccolo “furgone dei comici” arriverà nei vari luoghi e scaricherà il suo contenuto di attori che senza scenografie, ma con qualche costume e pochi oggetti, narreranno le vicende trasportando nello spazio dello spettacolo anche gli astanti. Il teatro va in città e bussa alle porte dei cittadini per ricordare quanto sia necessario.
Partenza il 20 ottobre dalle Caldine, comune di Fiesole, nella centrale Piazza dei Mezzadri, dalle 16.30 con Collodi; doppio appuntamento il 21 ottobre, al mattino, dopo le 11, a Scandicci in Piazza della Resistenza con Collodi, e al pomeriggio, dopo le 16, agli impianti sportivi di Matassino (comune di Figline/Incisa) con Pratolini. Il 24 ottobre ancora Pratolini in scena in Piazza Aldo Moro a Campi Bisenzio dopo le 16, mentre il 25 ottobre, dopo le 11, il furgone sarà a Certaldo, nella zona del mercato, per narrare Collodi. Ancora da calendarizzare le tappe di Signa e Bagno a Ripoli.
Nelle contrade vaga la poesia non si arresterà, però, con questa programmazione: a dicembre un’altra costola fondamentale del Teatro della Toscana, il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, girerà i quartieri di Firenze con l’Incontro Cantato dell’Open Program diretto da Mario Biagini.