Dal 17 novembre al 21 dicembre 2017, la Galleria del Palazzo Coveri in Lungarno Guicciardini ospita "Humans 100% by Giambaccio", una mostra significativa delle nuove testimonianze della creatività attuale, tra i molteplici stili artistici di Giambaccio, corredati dal video di Ottavia Poli.
Chiedo all’avvocato fiorentino Giovambattista Giannangeli com’è che è diventato Giambaccio?
Succede che quando arriva il momento in cui si ritiene necessario ripercorrere, con brevi cenni biografici, il proprio percorso di crescita, si finisca inevitabilmente col pensare agli inizi, quando si era soltanto inesperti, pieni di ardore, gonfi di ambizione, ma atterriti dal non esserne all'altezza; pronti a sbattere il grugno per terra, ma capaci anche di rialzarsi con fulminante velocità, nonostante la laurea in giurisprudenza e l'esame di stato, che mi ha consacrato sotto il profilo sociale come Avvocato Giannangeli. Dopo dieci anni di professione forense, a forza di sentirmi scoraggiato dal ripetere a me stesso “E' davvero tutto qui?”, nel 2005 ho iniziato a dipingere come un forsennato, come se mi fossi improvvisamente accorto di una complicata passione che avevo represso e che finalmente mi sgorgava dal petto.
La prima mostra l’ho fatta nel 2007, da allora dipingo tutti i giorni; con grande soddisfazione
I miei lavori sono stati esposti in collettive e personali, fra le mostre personali ricordo “Prove di Pazzia”, nell’aprile del 2010 alla Galleria Etrarte, e nel maggio dello stesso anno una collettiva intitolata “ Oltrarno ”, nel Palazzo della Regione a Firenze. Nel Maggio 2011 la performance “The 7 Junk Gang”, nell’ambito di Fabbrica Europa 2011-Festival Internazionale della Scena Contemporanea.
L’ultima personale è stata “I Ritrattati” 500 fiorentini dipinti, un lavoro interessante ma molto intenso presentato nel Giugno del 2014 al Museo Bellini di Firenze. La mostra si è avvalsa di un catalogo e della presentazione a cura di Philippe Daverio
Le mie opere sono presenti in svariate collezioni nazionali e internazionali pubbliche e private.
Forse sono soltanto un barbaro, voglio sperare di quelli sensibili, illuminati, di quelli che vogliono conquistare la bellezza non per stravolgerla o saccheggiarla, ma perché sia anche un po' loro.
Mi racconti della mostra.
“ Cavallo di Troia X sec. AC circa ”. - Le tematiche che cerco di affrontare parlano dell’ “essere umano”, al riguardo del quale mi sono spinto a una riflessione a tutto campo, che è culminata con la più classica delle domande: da dove veniamo?. In considerazione delle nostre origini storiche, dal fatto che proveniamo da un esule di Troia, Enea, che fondò Roma, il titolo più adatto a questa mostra sarebbe dovuto essere “Figli di Troia”. Nomen omen, è questa la risposta alla fatidica domanda.
“ GìOTTO. ” – La prima volta che mi sono occupato di GìOTTO è stato, in qualità di avvocato, a Genova, alla fine degli anni ’90. La squadra di governo mondiale che formava il GìOTTO proclamava di occuparsi della salute del nostro Globo e quindi di tutti noi. L’entusiasmo della folla che voleva stringere le mani di cotanto uomini provocò dei disordini e non si capì gran ché. Negli anni a seguire GìOTTO ha cominciato apparentemente a perdere numeri, ma l’assenza di informazioni al suo riguardo giustifica il malinteso per il quale la gente continua imperterrita a chiamarlo GìOTTO: a causa di un rapporto di nemesi con le idee da esso rappresentate, la gente si priva malvolentieri di uomini che si prova un’irresistibile voglia di prendere in giro, ma alle cui virtù si sogna, fors’anche per brevi istanti, di partecipare.
Infine -“ Humans 100%”- è anche il titolo del docufilm, presente in mostra, firmato da Ottavia Poli
Il percorso artistico comprende:
Cavallo di Troia, 2017, legno e ferro altezza 230 cm, larghezza 60 cm, lunghezza 250 cm
10 tele sul potere, 2017, t.m.,100x100 cm
6 sculture, 2017, mixed media,30x30 cm
1 Istallazione video di Ottavia Poli
Orari: dal Martedì a sabato 11:00 – 13.00; 15.30 – 19.00. Chiusa Domenica e Lunedì e giorni festivi