La Stagione degli Amici della Musica di Firenze porta al Teatro della Pergola le star della classica: per il ciclo “L'arte del canto” sabato 11 novembre alle 16, il basso baritono Luca Pisaroni accompagnato dal piano di Christian Koch per le pagine più affascinanti di Bellini, Rossini, Gershwin e Porter. Domenica 12 alle 21, il Quartetto di Cremona con un programma tra Schubert e Beethoven e ospite speciale Larry Dutton, viola dell'Emerson String Quartet.
Il basso-baritono italiano Luca Pisaroni si è affermato come uno dei più affascinanti e versatili cantanti sulla scena internazionale attuale. Fin dal suo debutto all'età di ventisei anni con la Filarmonica di Vienna al Festival di Salisburgo, sotto la direzione di Nikolaus Harnoncourt, è apparso in moltissime delle più rinomate sale da concerto, teatri dell’opera e festival. In campo operistico Pisaroni ha iniziato la stagione 2015/16 con il ruolo di Conte Almaviva in una nuova produzione de “Le nozze di Figaro” di Mozart alla Lyric Opera di Chicago, ruolo che ha poi ricoperto anche alla Metropolitan Opera ed al Teatro dell’Opera di Vienna. Ha interpretato Leporello nel “Don Giovanni” di Mozart per il Teatro dell’Opera di Berlino e ha debuttato nel ruolo principale di “Maometto II” di Rossini alla Canadian Opera Company. Ha concluso la stagione con i ruoli di Leporello e Conte Almaviva per il Festival di Salisburgo, nella Trilogia "Mozart-Da Ponte" con la regia di Sven-Eric Bechtolf.
In campo concertistico ha interpretato il “Requiem” di Mozart e il “Miserere” di Pärt con Gustavo Dudamel e la Los Angeles Philharmonic, la “Nona Sinfonia” di Beethoven con Nikolaus Harnoncourt e il Concentus Musicus Wien ed alcuni concerti di gala con la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin.
Ha registrato per tutte le più importanti case discografiche e nel 2015 ha ricevuto il Premio "Wiener Flötenuhr" dalla città di Vienna in collaborazione con la Mozarthaus, come segno di riconoscimento delle sue significative esibizioni nelle opera di Mozart, sia in palcoscenico sia nell’ambito delle registrazioni.
Il pianista austriaco Christian Koch accompagna cantanti al pianoforte sin da quando aveva quindici anni. La sua passione per i Lieder e per l’opera sono divenuti la sua professione ed è molto apprezzato dai cantanti non solo come partner in recital ma anche come professore di voce, stile e repertorio. Ha collaborato come assistente musicale di Nikolaus Harnoncourt e Daniel Harding (Festival di Salisburgo), Réné Jacobs e Pierre Boulez (Festival Aix-en-Provence, Theater an der Wien) e Valery Gergiev (Teatro Mariinsky di San Pietroburgo), attività che lo ha portato anche alla direzione d’orchestra. Nel dicembre 2016 Christian Koch ha interpretato “Reisebuch aus den österreichischen Alpen” di Krenek con il basso-baritono Florian Boesch a Colonia, Amsterdam, Utrecht ed alla Konzerthaus di Vienna. Nel luglio 2017 è apparso con Thomas Hampson e Luca Pisaroni nel programma “No tenors allowed” alle Musikwochen di Millstatt.
Domenica 12 novembre alle 21, al Saloncino del Teatro della Pergola, salgono sul palco i componenti del Quartetto di Cremona, che a pochi mesi dalla vittoria dell’Echo Klassik 2017 per la miglior incisione di musica da camera (repertorio del XIX secolo), hanno avuto un ulteriore riconoscimento grazie all’attribuzione da parte della Nippon Music Foundation di quattro Stradivari. Assieme alla generosità della Nippon Music Foundation, è certamente da menzionare anche l’importante ruolo svolto dal network Friends of Stradivari (di cui il Quartetto di Cremona è testimonial in tutto il mondo) e dal Museo del Violino di Cremona, che hanno creato un fondamentale rapporto di collaborazione tra la fondazione nipponica e il quartetto italiano. È la prima volta che ad un ensemble italiano vengono affidati quattro strumenti del grande liutaio cremonese, precedentemente suonati da artisti del livello dell’Hagen Quartet e del Tokyo Quartet.
Nella sua carriera di liutaio, Stradivari completò solo sei “set” di quartetti, di cui uno è proprio quello poi appartenuto a Paganini e che ora verrà affidato al Quartetto di Cremona. I due violini, del 1680 e 1727, ripercorrono la parabola di Stradivari, dagli esordi memori della lezione di Nicolò Amati agli anni della maturità. Solo una dozzina di viole del grande liutaio sono giunte a noi. Questa è stata realizzata nel 1731: pare che Paganini la considerasse “meravigliosa”, tanto da chiedere all’amico Belioz di comporre un brano dedicato. Il violoncello del 1736 è l’ultimo realizzato da Stradivari che sull’etichetta annota d’anni 92.
Il celebre violinista acquistò gli strumenti, separatamente, nell’Ottocento. In seguito il set venne nuovamente diviso e finalmente riunito in maniera definitiva dal commerciante e restauratore newyorkese Emil Herrmann. Nippon Music Foundation acquistò il quartetto nel 1994 dalla Corcoran Gallery of Arts di Washington D.C., cui li aveva donati Anna E. Clark con l’affido di non separarli.
Info: www.amicimusicafirenze.it