Online dal 20 novembre 2017 la mostra "Ramboux. Tra arte e storia dell'arte" della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut sul sito http://expo.khi.fi.it
Il pittore e litografo tedesco Johann Anton Ramboux (1790-1866) ha segnato in modo duraturo lo sviluppo degli studi storico-artistici con le sue copie di dipinti e affreschi italiani. La mostra online della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz, inaugurata il 20 novembre 2017, esibisce litografie e acquerelli di Ramboux affiancati da fotografie storiche e si propone di presentare a un vasto pubblico la posizione ancora oggi rilevante di Ramboux nell’ambito della storia dell’arte.
Generazioni di ricercatrici e ricercatori, nonché di artiste e artisti, utilizzarono il ‘museo di copie’ di Ramboux come base per lo studio e il produttivo confronto artistico con opere dell’arte italiana. I disegni, i ricalchi, le litografie e gli acquerelli - tratti in particolare da opere d’arte medievali - frutto dei viaggi in Italia di Ramboux, effettuati tra il 1816 e il 1843, sono spesso le uniche fonti iconografiche a disposizione risalenti a quell’epoca. I lavori di Ramboux sono oggi sparsi in vari musei, ma sono anche presenti in gran numero, in forma di riproduzioni fotografiche, negli archivi fotografici. Nella Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz queste riproduzioni sono archiviate insieme a fotografie, sia storiche che moderne, delle varie opere, allo scopo di permettere lo studio dei dipinti o degli affreschi in modo diacronico e intermediale. Ramboux si interessò molto al nuovo medium fotografico, sebbene non avesse avuto la possibilità di utilizzarlo durante i suoi viaggi in Italia. Un confronto tra i lavori di Ramboux e le fotografie storiche è tuttavia estremamente interessante e istruttivo, sia in rapporto allo stato di conservazione delle opere e dei loro restauri, sia in relazione alle modalità di lavoro di Ramboux. In tal senso le fotografie, assieme alle tecniche utilizzate da Ramboux, vengono a integrare gli strumenti utilizzati per l’indagine e la conservazione di queste opere d’arte.
L’approfondito studio dell’arte italiana che Ramboux opera nell’atto stesso di ‘copiare’ si manifesta in particolare nel confronto con i singoli artisti, come esemplifica la sua versione del cosiddetto autoritratto di Giotto, da Assisi. Qui Ramboux separa infatti il gruppo di figure dal contesto e crea nel proprio acquerello un autonomo ritratto d’artista. Per copiare gli affreschi Ramboux utilizzava la tecnica del ricalco: appoggiava carta oleata direttamente sui particolari da copiare e ricalcava i contorni delle figure a matita o carboncino. Nelle litografie di Ramboux le figure conoscono spesso una stilizzazione che non è data soltanto dagli affreschi ritratti, per lo più medievali, ma che deriva anche da ragioni tecniche. Le nuove composizioni di Ramboux, con figure tratte da diversi affreschi, e che a volte si sovrappongono, vanno tuttavia oltre il semplice valore di ‘copie’. Nelle proprie composizioni Ramboux crea infatti relazioni in cui si manifesta, al di là dei fini didattici dei lavori, una peculiare rielaborazione artistica dei modelli.
L’opera di Ramboux sugli antichi maestri dell’arte italiana divenne nota al pubblico con l’ingresso dei suoi acquerelli nella collezione didattica dell’Accademia di Düsseldorf e attraverso le pubblicazioni di litografie tratte dai suoi ricalchi e disegni, come ad esempio gli Umrisse zur Veranschaulichung Alt-christlicher Kunst in Italien vom Jahr 1200 bis 1600 (Disegni a contorno per illustrare l’arte cristiana antica in Italia dal 1200 al 1600). Per gli studiosi le copie sono preziose anche come documenti dello stato di conservazione delle varie opere all’epoca in cui furono realizzate, come testimonia il saggio di Aby Warburg Piero della Francescas Constantinschlacht in der Aquarellkopie des Johann Anton Ramboux (La battaglia di Costantino di Piero della Francesca nella copia ad acquerello di Johann Anton Ramboux). Le collotipie degli acquerelli di Ramboux sono le uniche immagini a colori all’interno degli atti del congresso in cui nel 1922 fu pubblicata la conferenza di Warburg. Queste stampe sono giunte alla Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz come “Dono del Prof. Aby Warburg.”
La mostra online Ramboux. Tra arte e storia dell’arte è stata realizzata con la collaborazione del Museum Kunstpalast, Düsseldorf, che attraverso i ‘prestiti digitali’ degli acquerelli di Ramboux ha arricchito la mostra online, centrata su litografie e fotografie tratte dal patrimonio della Fototeca, della Biblioteca e da collezioni private.
Info: http://expo.khi.fi.it