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martedì 03 dicembre 2024

''L'Italia dell'arte venduta'', Fabio Isman presenta il suo ultimo libro a Palazzo Pitti

23-11-2017
Fabio Isman, giornalista e scrittore, presenta al Rondò di Bacco di Palazzo Pitti alle ore 17.00 di giovedì 23 Novembre il suo nuovo libro, edito da Il Mulino: “L'Italia dell'arte venduta – Collezioni disperse, capolavori fuggiti”.
A partire dalle 16.30, e al termine del pomeriggio, l’autore firmerà i volumi che saranno in vendita presso la sala.

Un lavoro che indaga, con la cura a cui Isman ci ha abituato, sulla dispersione del patrimonio di grandi collezioni messe insieme da ottimi appassionati e da grandi famiglie nobiliari che hanno arricchito e caratterizzato il tessuto del patrimonio artistico del nostro paese.
L’autore, in questa sua ultima fatica, si discosta un po’ dalle tematiche a lui più usuali che sono sempre state legate ai recuperi di beni trafugati, all’archeologia venduta, alle attività del nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, per concentrarsi sul collezionismo d’arte che è un assoluto primato italiano: “Ma tantissimi fra i gioielli più pregiati delle raccolte create nella penisola durante i secoli li possiamo ormai ammirare soltanto fuori dai nostri confini, o quando vengono prestati per qualche mostra. Una diaspora terribile, mai raccontata per intero” si legge nella quarta di copertina del libro.
Cambiano i gusti ma soprattutto nei secoli sono cambiate le fortune economiche dei collezionisti che hanno attraversato anche drammatici momenti che hanno costretto a disperdere i patrimoni accumulati dai loro predecessori.
Quella che propone lo scrittore é “una storia che vale la pena di narrare, al di là delle catastrofi causate dai conflitti, sempre irrispettosi dell’arte, o dei criminali scavi archeologici che alimentano i lucrosi mercati internazionali.
Questa grande fuga ha condotto infinite opere di valore fuori dal nostro paese: a poco vale consolarsi con il tantissimo che ci è rimasto, se non si riflette sul moltissimo che è sparito” (ancora dalla quarta di copertina).
Lo scrittore affronta quindi la peculiarità, poco lusinghiera, tutta italiana di disfarsi nel tempo del proprio patrimonio culturale che il resto del mondo ci invidia. Perché al di là delle spoliazioni dovute ai conflitti e agli scavi archeologici clandestini, nei secoli molto ha perso il Bel Paese per colpe proprie. Una condanna all'Italia “generosa” che non è una novità.

Quadri, statue e sculture, libri e intere biblioteche, codici miniati, porcellane, mobili, manufatti pregiati: l’Italia ha sempre venduto la propria arte. Perché mutano i gusti, o perché i patrimoni vanno in rovina, e a chi per secoli ha commissionato o posseduto i capolavori spesso non resta che il blasone. Tutto ciò è stato possibile a causa dell’ignoranza, del pressapochismo e della fragilità culturale di un Paese che non è mai stato consapevole del proprio patrimonio.

Alla presentazione del volume prenderà parte Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi - che con Isman converserà sul contenuto del libro - seguito da altri interventi che illustreranno i molteplici e fruttiferi rapporti fra gli Uffizi e l’Arma dei Carabinieri nell'attività di tutela del patrimonio artistico.

Fabio Isman è nato a Monza ed è stato per molti anni inviato del «Messaggero». Dopo essersi occupato per decenni di politica, scandali politici, processi e terrorismo, ed aver seguito importanti eventi in Italia e all'estero, da trenta anni scrive soprattutto di arte e cultura, anche al di fuori del nostro Paese, argomenti ai quali ha dedicato numerosi libri e pubblicazioni.
Fra le sue numerose opere da ricordare «I predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia» (2009) e «Il ghetto di Venezia» (2010), entrambi editi da Skira, e, sempre per il Mulino, «Andare per le città ideali» (2016).

Per ulteriori informazioni: www.uffizi.it

TS