Mercoledì 21 febbraio 2018, alle ore 18.00, la
libreria IBS+Libraccio Firenze (Via de' Cerretani, 16r) ospita la presentazione del libro
"Nei giorni della battaglia - Diario 1944" di Anna Ninci Meucci (Stampe Editore).
Nulla resiste a questo mondo. Se non, come da preghiera e speranza, «quello che in noi rimane d’innocente». Travaglio e caos, distruzione e morte portarono le ore riassunte in questo diario, e il rischio, a ogni istante, di una perdita di sé, di una dispersione di idee e di ideali. Tanto che si tentò di restare attaccati alla propria innocenza o a quello che ne restava come a un’ancora in un mare in tempesta. Come un vecchio giornale, anche il diario di Anna si spalanca su un giorno e su un’ora lontani. Su un momento che fu di morte e di rinascita. C’erano orizzonti e, nel terrore, anche grandi passioni, così diverse dalle “passioni tristi” (come le chiamava Spinoza) coltivate nei nostri ultimi anni. Ed è proprio vero che si può risorgere solo dalle immani catastrofi, mentre le catastrofi quotidiane, lente, seriali, omeopatiche e mediocri sono sterili e sfiancanti. Attesa e speranza si sentono, si avvertono distintamente, fisicamente nelle pagine della giovane e ardente Anna, reduce anch’essa da un terribile conflitto che nei giorni del diario non accennava a finire e strisciava tra i velenosi rigurgiti di una guerra civile in atto
La situazione è complicatissima e tutti si ha la sensazione che le cose andranno a finire male. Gli Inglesi sono entrati a Firenze e si sono fermati all’Arno. In San Frediano suonano le campane e la gente è tutta per la strada esultante. Noi non ne possiamo più, la gente non ha pane da tre giorni, non ha acqua, non ha verdura. Di che cosa si deve vivere? In casa si vive tumultuosamente, continuamente alla finestra per vedere le pattuglie tedesche o per studiare le cannonate che passano fischiando sulla nostra testa. È la quarta notte che dormo per terra, sono stanca e disperata. Penso che forse non avrò il coraggio di andare a vedere quello che è successo nel centro. È una vita molto triste questa. Guardo il cielo e cerco di dimenticarmi di tutto: ma è ormai impossibile. (6 agosto 1944)
Anna Ninci Meucci (25 marzo 1920 – 17 luglio 2009), insegnante di Economia, è stata una delle animatrici culturali più attive nella Firenze del secondo Dopoguerra. Sposata al magistrato Gian Paolo Meucci, uno dei fondatori del diritto minorile in Italia, il suo salotto è stato centro di incontri e di iniziative che hanno coinvolto i migliori esponenti del mondo culturale. Di questa sua attività ha lasciato una minuziosa documentazione in decine di diari che sono allo studio degli esperti di Arcton (Archivi dei Cristiani Toscani del Novecento). Della raccolta sono già stati pubblicati gli anni 1973 e 1986. Nel 1944 ha scritto il suo primo diario su un quaderno scolastico nero, nel quale racconta le sue vicende intime e familiari e riporta le riflessioni di una ragazza di 24 anni.
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