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In Africa ogni volta che un anziano muore è come se bruciasse una biblioteca". Le parole dello scrittore Amadou Hampâté Bâ davanti all'assemblea dell'UNESCO nel 1962, che sottolineano l'importanza della memoria nella cultura personale e collettiva, ci guidano alla scoperta del lavoro e del pensiero dell'artista
Frédéric Bruly Bouabré, la cui traccia persiste nei "feuilles volages", i suoi disegni in formato cartolina esposti nella mostra a lui dedicata.
Giovedì 8 Febbraio verrà inaugurata l'esposizione "
Connaissance du Monde", a cura di
Antonella Pisilli, in occasione della III edizione del
BHMF - Black History Month Florence, alla
SACI Gallery di Firenze (Via Sant'Antonino, 11).
Il lavoro di Bouabré, nato a Zepregue Daloa nel 1921, inizia con la "Vision du soleil": davanti ai suoi occhi il sole che si divise in altri sette sfere colorate e descrisse un cerchio di bellezza intorno alla madre sole. Dal momento della rivelazione ha iniziato a disegnare su delle piccole cartoline tutto ciò che era nascosto sulla superficie delle cose, dalle forme sulle bucce dei frutti, alle immagini dei giornali, a tutto ciò che vedeva e che pensava fosse necessario per archiviare il mondo, un lungo lavoro, perpetuato per 60 anni che ha raccolto in un'enciclopedica opera dal titolo “Connaissance du monde”. Questo lavoro riflette il pensiero universale di Frédéric Bruly Bouabré, in cui tutti gli uomini sono fratelli e tutti dovrebbero capirsi l'un l'altro attraverso l'uso di una medesima scrittura.
Durante la mostra, in programma fino al 1 Marzo, verrà proiettato il film “Nadro” (1998) della regista Ivana Massetti, la quale con un affascinante stile visivo, ci conduce nelle tappe fondamentali della vita di Bouabré. Ivana Massetti del suo film dice: “Il film cattura tutto ciò che non esisterà più nel prossimo millennio. Tutto questo non lo rivedremo mai più. Nel prossimo futuro, questa figura entrerà a far parte di un’iconografia che sarà studiata e comunicata su Internet, l'immagine virtuale di una realtà virtuale. Nel film, l'uomo e l'artista coesistono. Nel film, il suo volto è lì - la sua espressione ostinata, il suo sguardo, la sua voce. Una presenza reale, non un eco. E’ la gioia, il calore e la bellezza di un incontro. Il nostro incontro. Il compimento di un viaggio. Un viaggio di iniziazione, in cui lo sguardo del discepolo magnifica il maestro. Storie possibile solo tra esseri umani”.
Le opere esposte fanno parte della Collezione di arte contemporanea africana Kyo Noir.Orario: lunedì-venerdì 9-19 / sabato-domenica 13-19.
Info:
www.saci-florence.edu RC