Lunedì 5 Marzo, alle ore 18.00, si inaugura la mostra "Francisco Smythe e Firenze" nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi (Via Cavour, 1).
Smythe (Puerto Montt, 17 aprile 1952 -Santiago, 23 novembre 1998) visse in Cile i cambiamenti culturali dei brevi e intensi anni della Unidad Popular, durante i quali, all’impegno politico ed etico, si aggiunse un’apertura delle frontiere visive - come l’arte informale spagnola – che segnarono la sua attività artistica. Visse anche i primi cinque anni del Cile della dittatura, dove fu uno dei padri dell’arte concettuale, che più tardi negli anni '80 si chiamò la “Escena de Avanzada”.
Arrivò in Italia, a Firenze, nel gennaio 1979, con una borsa di studio del governo italiano presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Istituto di Storia dell'Arte e Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, osservando la nascita della Transavanguardia e un paese in cui la gioia e i colori prevalevano nettamente in quegli anni.
Artisti come Francisco si sono ritrovati a operare a Firenze aggiungendo aspetti significativi alla ricerca visiva del tempo.
La sua incursione tra le montagne fa esplodere il colore ed è singolare la spontaneità con cui crea la messa in scena; è attraverso la bellezza che ci fa entrare in una sorta di sguardo fatto di connessioni paradossali tra futuro e passato in un tempo svanito.
L'Ambasciata del Cile in Italia vuole ricordare questo importante artista omaggiandolo nella città dove produsse una parte importante delle sue opere, esposte a Palazzo Medici Riccardi, e che costituiscono importanti collezioni Toscane, Laziali e dell’Emilia Romagna.
La Mostra rimarrà aperta al pubblico dal 6 al 29 marzo 2018.
Orario: dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 19 (chiuso mercoledì).
Iniziativa a cura dell'Ambasciata del Cile in Italia, con la collaborazione della Città Metropolitana di Firenze, il Ministero degli Affari Esteri del Cile e il Comune di Firenze e con il patrocinio dell’Istituto Italo – Latinoamericano.