La Fondazione il Fiore, con la collaborazione della Biblioteca Umanistica, organizza un incontro con Maria Grazia Maramotti in occasione della presentazione del suo volume "Qualunque sia il tuo nome / Whatever Your Name May Be / Vilket Ditt Namn Än Är". L'evento, che ha il Patrocinio del Consolato Onorario di Svezia, avrà luogo venerdì 9 marzo alle ore 16.30, presso la Sala Comparetti della Biblioteca Umanistica (Piazza Brunelleschi, 3).
Dopo i saluti del direttore della Biblioteca Umanistica, Floriana Tagliabue, interverrà Elisabetta Benucci. L'Autrice eseguirà letture delle poesie, che saranno poi lette in svedese da Catherine Wallerman.
Sono previsti intermezzi musicali a cura del duo Milo Martini (flauto) e Federico Pavan (chitarra). Coordina l'evento Maria Giuseppina Caramella, Presidente della Fondazione il Fiore.
Maria Grazia Maramotti nata a Ostiglia (MN), laureata in Lingue e Letterature straniere, ha insegnato in scuole medie e superiori.
Sue pubblicazioni: nel 1988 Ironia, libro di racconti edito da Franco Cesati e da cui la RAI ha tratto uno sceneggiato radiofonico.
Poi sillogi poetiche da Campanotto Editore quali: nel 2001 Sul filo dell’inquietudine, prefata da Mario Luzi ed Enrico Nistri, con un elogio di Geno Pampaloni. Nel 2003 Sul filo del bene e del male prefata da Mario Luzi e postfata da Giuliano Ladolfi. Nel 2005 Alchimie d’amore, in italiano e inglese, presentata in prima battuta in Campidoglio da Aldo Forbice di Rai Uno Radio Zapping ed Emerigo Giachery e poi al “Gigi Marzullo Libri” in TV, Rai Uno. Nel 2010 Arabeschi di luce in italiano, inglese e spagnolo, rispettivamente tradotta da Gabrielle Barfoot e Martha Canfield. Premiata con il fiorino d’oro al concorso “Firenze-Europa Mario Conti” 2010, prefata da Maria Luisa Spaziani e Walter Mauro. Ha anche conseguito il Primo premio nel concorso “Nuove lettere” indetto dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli.
Gli ultimi due libri acquistati dalle biblioteche delle Università americane Harvard, Yale, Pennsylvania, Washington, dalle canadesi di Ottawa e Toronto e dalla spagnola “Cervantes” di Madrid. Nel 2011 ha rappresentato l’Italia per la poesia nella 48° “Convention Internazionale” a Belgrado ed è tradotta in Serbo.
Nel 2012 Maria Grazia Maramotti è stata in Vaticano e come critico letterario e come poeta (conferenza sulla sua poetica, cui ne sono seguite tre). Nel 2014 esce Sarà chiamata donna, prefata da Francesco Diego Tosto, traduzioni in inglese di Gabrielle Barfoot, in arabo di Mahmoud Jaran, presentata prima in Vaticano e poi a Firenze: Forte Belvedere, Cenacolo di Santa Croce, Palazzo Borghese, Palazzo Medici Riccardi; Educandato di Poggio Imperiale, Oblate oltre al Candiani di Venezia. Silloge apprezzata telefonicamente dallo staff della Presidente della Camera Laura Boldrini, e in una lettera dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (pubblicata sulla rivista “Stupenda Toscana Forte 100” edita da Loretta Grazzini).
La silloge Sarà chiamata donna è stata presentata anche al Worldbook di Pesaro da Roberto Sarra e Lia Bronzi e presso la “stanza della poesia” a Palazzo Ducale di Genova dal Pres. Pozzani e Liliana Grossi.
L’autrice ha presentato come critico letterario nell’arco di 15 anni autori rimarchevoli in ambito letterario moderno, alle Giubbe Rosse, in Regione (al 4 e al 18 di via Cavour) e a Palazzo Medici Riccardi, quali (per citarne solo alcuni… anche se di grande pregio i non menzionati ma lo spazio è tiranno e me ne scuso): Barberi Squarotti, Ferroni, De Signoribus, Damiani, Ramat, Testa, Calabrò, Clementelli, Cavalli, Rondoni, Ruffilli. Donati, Albisani, Fontanella, Maffia ecc.
Attività svolta in compagnia di autorevoli critici (per cui vale il discorso precedente per le omissioni…) quali: Givone, Costa, Pellegrini, Biagini, Sen. Di Giorgi, Marchi, Mauro, Panella, Bruni, Meattini, Profeti, Canfield, Padre Antonio Di Marcantonio Rettore Santa Croce, Nadia Giudici, Mezzacalma, Pecora, Presidente Giani, Presidente Giuliani, Jodice, Ranzi ecc.
Maria Grazia Maramotti si è confrontata con la poetica di Alberto Caramella presso la Casa della Luce da lui stesso fondata per accogliere poeti, Nobel compresi (Derek Walcot 1992), da tutto il mondo. Lui introdotto da Maria Grazia Beverini del Santo, lei da Enrico Nistri.
Il presente volume Qualunque sia il Tuo nome è stato introdotto da Elisabetta Benucci. È stato tradotto in inglese e svedese rispettivamente da Gabrielle Barfoot e Katarina Agorelius.
Maria Grazia Maramotti fa parte del PEN club e della Accademia degli Incamminati fondata nel 1667 (di Lettere, Scienze e Arti) di alcune letterature e di diverse antologie ed è presente nel V volume di La letteratura e il sacro a cura del prof. Francesco Diego Tosto, prefato dal cardinale Gianfranco Ravasi.
Info: www.sba.unifi.it