Proseguono le iniziative della
Galleria degli Uffizi legate alla Giornata Internazionale della Donna. Si è inaugurata giovedì 8 marzo infatti, nell'Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti,
"Il filo e l'infinito", mostra dell'artista
Maria Lai che durerà fino a domenica 3 giugno. Temi chiave dell'esposizione sono filo e telaio, oggetti legati alla tradizione della civiltà sarda che vengono espressi nuovamente con i linguaggi dell'arte contemporanea.
Maria Lai è nota per essere pioniera in Italia (e una fra le prime nel panorama internazionale) per quel che riguarda l'
arte relazionale, riuscendo a capovolgere il rapporto fra artista e osservatore e coinvolgendo il pubblico fruitore a divenire esso stesso creatore dell'opera. Ne è un esempio il suo primo lavoro,
"Legarsi alla montagna", il cui filmato apre idealmente l'esposizione al Pitti: a Ulassai, sua città natale sull'Ogliastra, Lai lega insieme con strisce di tela azzurra (lunga 26 chilometri) tutte le porte, le vie e le case, facendosi aiutare dagli abitanti. L'ispirazione le è data da una antica leggenda del paese, secondo la quale una bambina uscì dalla grotta nella quale si era rifugiata per sfuggire a un temporale poichè attratta da un bellissimo nastro che volava nel cielo: questo gesto apparentemente azzardato la salvò da una frana. Morale della storia è che arte e bellezza, apparentemente inutili, salvano la vita.
Le diverse stanze dell'Andito degli Angiolini espongono le sezioni nella quale si articola "Il filo e l'infinito": in primo luogo ci sono dunque i
Telai, gli strumenti per eccellenza della tessitura, in legno, spago e acrilico; da essi nascono le
Tele cucite, collages di stoffe e filati dalle diverse texture. Più in là si possono osservare le
Scritture e i
Libri, fiabe visive su supporti di tessuto e fili. Completano la mostra alcune
Geografie, opere nelle quali gli strumenti del cucito si mescolano a materiali di vario tipo per rappresentare forme e paesaggi.
Orari: da martedì a domenica, ore 8.15 - 18.50
Per informazioni:
www.uffizi.it SR