Cinque imperdibili appuntamenti pomeridiani fra Cultura e Sacralità, sintetizzati nel titolo “Vedere Dio con gli occhi dell’arte, specchio dell’anima” e che avranno come protagonisti prestigiosi relatori, dopo un’anteprima d’eccezione (il 12 marzo ) con l’architetto Mario Botta, uno dei maggiori studiosi e progettisti di architettura ed arte sacra. Il nuovo ciclo di conferenze dei Convegni di Santo Spirito, promossi dalla Comunità Agostiniana di Firenze, a partire da lunedì 19 marzo riproporranno in chiave moderna lo spirito dei “dotti colloqui” istituiti dal frate agostiniano Luigi Marsili nella seconda metà Trecento, in cui ebbe origine l’Umanesimo fiorentino, religioso e civile; poi ripresi dal 1979 dal priore di allora, il teologo padre Gino Ciolini, con personalità di spicco chiamate ad affrontare vari temi di attualità legati alla Fede ed alla cultura in generale, pubblicati in una preziosa collana edita da Augustinus/Città Nuova.
Ora, come spiega l’attuale priore padre Giuseppe Pagano, visto l’interesse che sempre di più suscita Firenze a livello mondiale nel campo della fruizione dell’inestimabile patrimonio artistico cittadino, muovendosi nel segno della continuità i nuovi “Convegni “ - con temi che, partendo dallo spirito religioso si svilupperanno nel vasto campo delle attività umane, intese come affermazione della ragione e del sentimento - richiameranno l’attenzione sull’arte della Basilica e sugli spazi del sacro nel Monastero. Verrà così ripercorsa la storia secolare dell’intero Complesso di Santo Spirito: dal 1250, quando fu posto il primo nucleo, sino alla realizzazione del progetto di Filippo Brunelleschi (solo in parte rispettato) su precisa volontà della Signoria, dopo il rovinoso incendio del 1471; proseguendo poi con gli altri interventi architettonici ed artistici che hanno segnato le varie epoche storiche, sia da un punto di vista sociale che teologico. Sarà anche un’occasione speciale per approfondire come nella Basilica sono state operate nel tempo alcune sistemazioni interne: presso l’altare maggiore con spostamento e successivo smarrimento del Crocifisso ligneo di Michelangelo, ritrovato nel 1962 sempre dentro il complesso monastico ed esposto dopo il restauro nella Sacrestia; l’inserimento del baldacchino barocco di Giovan Battista Caccini (1608), oltre alla decorazione di numerose cappelle laterali che si è protratta dalla seconda metà del cinquecento sino agli inizi del ‘700) a seguito delle indicazioni del concilio di Trento (1545-1563). Riflettori puntati anche sulle “tre cene” di Bernardino Poccetti, anch’esse datate nel tardo Cinquecento e solo recentemente aperte alla visita grazie all’istituzione di un nuovo percorso museale.
In questo suggestivo “viaggio” storico-artistico- spirituale (che si svolgerà, ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, nella Sala del Capitolo del Convento, con accesso dalla Piazza ) saremo accompagnati da qualificati studiosi, che ci aiuteranno anche ad affrontare e comprendere alcuni problemi culturali decisivi del nostro tempo. Lunedì 19 marzo alle ore 17.30 la storica dell’arte, curatrice e critica Ludovica Sebregondi aprirà questo ciclo dei “Convegni” parlando su “Architettura e Spiritualità negli Spazi del Sacro”. Poi Lunedì 16 aprile alle ore 17.30 lo storico Giovanni Cipriani introdurrà due grandi artisti che hanno lavorato per la Basilica: “Caccini e Poccetti, tra devozione e mecenatismo”. Quindi lunedì 7 maggio alle ore 17.30 sarà il turno di Antonio Natali e Carlo Falciani, storici dell’arte e curatori, il primo già Direttore degli Uffizi: leggeranno le due tavole di Alessandro Allori, parte del prezioso tesoro della Basilica, già esposte nell’ultima mostra di Palazzo Strozzi “Il Cinquecento a Firenze” da loro allestita con grande successo di visitatori. Sempre Antonio Natali interverrà lunedì 14 maggio alle ore 17.30, in un altro appuntamento sul tema “Le colombe di Santo Spirito. Le figure di Paraclito secondo Agostino”. Infine lunedì 11 giugno ore 17.30 concluderà il ciclo di conferenze programmate per il 2018 Antonio Paolucci, già soprintendente a Firenze, direttore dei Musei Vaticani e Ministro dei Beni Culturali: metterà in luce il rapporto tra Michelangelo ed il Savonarola.