Da
Mercoledì 21 Marzo, ore 20.00, presso il
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui, 1) sarà in scena "
Alceste" di
Christoph Willibald Gluck.
Pier Luigi Pizzi firma il nuovo allestimento che viene proposto in occasione del tricentenario della nascita del compositore (Erasbach, Baviera, 1714 - Vienna 1787). Già autore di tre famosi allestimenti dell’opera, nel 1966 a Firenze (versione italiana, con la regia di Giorgio De Lullo), nel 1984 a Ginevra (versione francese) e nel 1987 alla Scala (versione italiana), il regista teatrale torna una quarta volta su Alceste, nella versione originale in italiano andata in scena al Burgtheater di Vienna nel 1767, per un allestimento coprodotto dalla
Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, di cui firma come d’abitudine regia, scene e costumi. La direzione è invece affidata a uno specialista del repertorio barocco,
Federico Maria Sardelli, fondatore dell'orchestra barocca Modo Antiquo e responsabile del Vivaldi Werkverzeichnis.
Opera lirica in tre atti. Libretto di Ranieri de' Calzabigi tratto dall'Alcesti di Euripide. Musica di Christoph Willibald Gluck.
Atto Primo L’azione si svolge nella città di Fera, in Tessaglia. Il popolo è triste e angosciato per il misterioso male che sta uccidendo il re Admeto ("Ah di questo afflitto regno"). Spronati dalla regina Alceste e guidati dal Gran Sacerdote, tutti si recano al tempio di Apollo per offrire sacrifici. Ma la risposta dell’Oracolo è lapidaria e terribile: «Il re morrà, s’altri per lui non more». Tutti fuggono atterriti ("Che annunzio funesto"), tranne Alceste, che medita di sacrificare se stessa per amore del marito ("Ombre, larve").
Atto Secondo Il secondo atto si apre in un’orrida selva, il luogo scelto da Alceste per offrirsi alle divinità degli inferi. I numi accolgono la sua offerta e acconsentono alla richiesta della regina di rivedere per un’ultima volta i suoi cari. L’azione si sposta quindi nel palazzo reale, dove si sta festeggiando la repentina guarigione di Admeto ("Dal lieto soggiorno"). Ogni gioia sparisce quando Alceste, dopo molte esitazioni, rivela all’incredulo consorte di aver sacrificato la propria vita per salvare la sua. Admeto, sconvolto, non vuole accettare lo scambio e intende tornare all’Oracolo per rifiutare l’offerta ("No, crudel"). Alceste dà il suo ultimo, struggente saluto ai due figli ("Figli, diletti figli!").
Atto Terzo All’inizio del terzo atto Admeto comunica al fido Evandro che i numi non accettano che il re prenda il posto della sua sposa. L’ultimo, toccante addio tra Alceste e Admeto è interrotto dall’arrivo delle divinità infernali, che trascinano via la regina. Tutto il popolo intona un commosso lamento ("Piangi o patria!").
Programma
Mercoledì 21 marzo, ore 20.00
Domenica 25 marzo, ore 15.30
Mercoledì 28 marzo, ore 20.00
Venerdì 30 marzo, ore 20.00
Biglietti a partire da 10€Info:
www.operadifirenze.it
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