Città di Firenze
Home > Webzine > Scrittori raccontano scrittori: Francesca Manfredi racconta Dino Buzzati al Vieusseux
giovedì 21 novembre 2024

Scrittori raccontano scrittori: Francesca Manfredi racconta Dino Buzzati al Vieusseux

24-03-2018

Sabato 24 Marzo, alle ore 11.00, con Francesca Manfredi che racconta Dino Buzzati prosegue il cammino verso i 200 anni del Gabinetto Vieusseux a Palazzo Strozzi con la seconda edizione di Scrittori raccontano scrittori, un programma di rilettura dei classici del Novecento a cura di Alba Donati e Gloria Manghetti. Il progetto ha il Patrocinio del Comune di Firenze e del Centro per il Libro e la Lettura del Mibact, ed è stato sostenuto e condiviso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Scrittori raccontano Scrittori rientra nel percorso  di avvicinamento ai 200 anni nel Gabinetto Vieusseux. Iniziato nel 2017, e quest'anno alla sua seconda edizione, il ciclo prevede che ogni anno dieci scrittori/scrittrici siano invitati a scegliere un Autore del novecento da raccontare ai ragazzi non prima, però, di aver consultato i preziosi documenti conservati nell’Archivio Contemporaneo del Vieusseux alla ricerca di  qualcosa di nuovo.  Gli scrittori e le scrittrici hanno scelto un autore compagnoa, maestroa, di cui raccontare la storia, la figura intellettuale, il percorso, la vita, i libri partendo dalla consultazione delle carte conservate in sede.

“Abbiamo chiesto agli scrittori di oggi - dice la presidente Alba Donati - una rilettura degli scrittori di ieri fatta a partire da qualcosa di nuovo trovato nei loro appunti, negli scarabocchi, in una variante scritta a margine, in un disegno sul quaderno di appunti. Un gesto importante che offre la possibilità  ai più giovani di venire a conoscenza di quel deposito di ricchezze che è un fondo archivistico.”

L’archivio Bonsanti ha più di 150 fondi, “un suggestivo percorso – dice la direttrice Gloria Manghetti – tra autografi, dipinti, libri, oggetti, fotografie, e cimeli vari che ben si prestano a un viaggio della o nella memoria.”. L’obiettivo è portare gli studenti del liceo ad ascoltare 10 lezioni eccellenti, fatte dai migliori scrittori di oggi su 10 scrittori di ieri. Sensibilizzare quindi le giovani generazioni a conoscere da vicino e da dentro la letteratura, e recuperare l'amore per la cultura umanistica.

Manfredi si concentrerà sulla produzione artistica di Buzzati, ricca e notevole quanto quella letteraria, della quale il fondo custodito nell’Archivio Contemporaneo del Vieusseux riporta molte testimonianze, soprattutto nella forma di articoli e critiche apparse a seguito delle esposizioni e personali. La pittura rappresentava per Buzzati non tanto una pausa dalla scrittura, quanto "il suo vero lavoro”.  Vi si dedicò fin da giovanissimo, in parallelo all'attività letteraria, fino ad arrivare alla somma di queste due arti, incarnata mirabilmente in Poema a fumetti (1969), primo graphic novel della letteratura italiana. Manfredi cercherà, tramite questi elementi, e tramite alcuni ritrovamenti epistolari presenti nei fondi, di fare luce sulla personalità dell’autore: complessa, sfaccettata, divisa in due, come notava Indro Montanelli. Seria e rigorosa da un lato, sognatrice e burrascosa dall’altro; sempre di fronte alla paura del confronto, al desiderio di comprensione, alla delusione del fraintendimento.

I prossimi incontri: Valeria Parrella su Anna Maria Ortese (07/04), Alessandra Sarchi su Paolo Volponi (14/04).

Francesca Manfredi è nata a Reggio Emilia nel 1988. Terminato il liceo si trasferisce a Torino dove, nel 2012, si laurea al DAMS, con una tesi sul tempo e la memoria nel cinema contemporaneo. Sempre nello stesso anno, frequenta uno stage di critica cinematografica tenuto dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. Nel 2014 si diploma al biennio in Scrittura & Storytelling della Scuola Holden, ricevendo la borsa di studio per il terzo anno.   Collabora con l’Accademia del Coro Maghini per la riscrittura insieme a un gruppo di autori del libretto dell’opera di Robert Schumann Der Rose Pilgerfahrt e con il GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani come corrispondente narrativo per il programma Movin’Up. Ha pubblicato racconti sul Corriere della Sera e su Linus. È tra gli autori di 6Bianca, serie teatrale in sei episodi ideata da Stephen Amidon e realizzata dal Teatro Stabile di Torino nel 2015. Con la raccolta di racconti Un buon posto dove stare ha vinto il Premio Campiello nella sezione Opera Prima 2017.

Dino Buzzati (San Pellegrino, Belluno 1906 – Milano 1972) Dopo aver frequentato il liceo milanese Parini, viene indirizzato verso la facoltà di Giurisprudenza. Nel 1928 inizia a lavorare da praticante al "Corriere della Sera", con cui collaborerà per il resto della vita. Nel 1933 vede la stampa il suo primo romanzo, Bàrnabo delle montagne, seguito nel 1935 da Il segreto del bosco vecchio. Questo è anche il periodo in cui, anche per la collaborazione con il periodico "La Lettura", Buzzati inizia a scrivere racconti brevi, che contribuiranno alla sua fama di narratore (tra gli altri, Sette piani, 1937; I sette messaggeri, 1939; Eppure battono alla porta, 1940) per la loro commistione di elementi realistici ed elementi fantastici e per un forte senso di mistero inquietante. Nel 1939 Buzzati parte per l'Etiopia come inviato del "Corriere"; esperienza dalla quale nasce il romanzo Il deserto dei Tartari, pubblicato dall'editore Rizzoli nel 1940. Nel 1945 pubblica La famosa invasione degli orsi in Sicilia, una favola per bambini arricchita di tavole e disegni per mano dello stesso autore. Nel 1958 vince il Premio Strega con la raccolta Sessanta racconti. Nel 1960, con Il grande ritratto, si accosta alla tematica della femminilità per la prima volta, inaugurando quello che diventerà uno dei temi principali della sua poetica successiva, che culminerà nel 1963 con la pubblicazione di Un amore. Nel 1965 sperimenta l'attività di poeta con Il capitano Pic e altre poesie, che affiancherà a quella di pittore, altra grande passione di Buzzati, che partecipa anche ad alcune mostre ed esposizioni. Muore  Milano il 28 gennaio 1972.

I progetti sono stati pensati per le scuole medie superiori. Ogni incontro sarà seguito da un massimo di due classi.  Gli incontri saranno comunque aperti al pubblico fino a esaurimento posti.

Info: www.vieusseux.it