Dagli anni della Capitale alla vigilia della Grande Guerra. Sul palco del Teatro di Cestello, da venerdì 23 a domenica 25 marzo è di scena "Firenze 1865 - 1915", con il suo secondo rinascimento, quello legato al piano urbano Poggi, alla mondanità dei teatri e dei caffè di fine ‘800, quando la città divenne il centro amministrativo e politico del nuovo Regno d’Italia e quello dei futuristi dell’inizio del Nuovo Secolo, con gli intellettuali e gli artisti riuniti alle Giubbe Rosse.
Un affresco vivo dalla penna di Loretta Bellesi Luzi, nuora di Mario Luzi, messo in scena dalla Compagnia Stabile della sala di San Frediano, per la suggestiva regia di Marcello Ancillotti, che immagina il racconto tra le luci degli ottoni di un caffè. Qui si incontrano figure di popolo come Beppa la Fioraia o il Lachera, personaggi mitici di una Firenze sanguigna fattasi sbiadita memoria, e nomi che sono rimasti impressi nella nostra storia dell’arte e nelle antologie, Dino Campana, Ottone Rosai, i futuristi Boccioni, Marinetti. Una cavalcata a ritroso nel tempo che racconta chi siamo oggi per come Firenze è stata intesa e concepita nel suo più recente e significativo passato.
Orari: venerdì e sabato ore 20.45 – domenica ore 16.45.
(Foto di Maria Luisa Sterlino)
Info e prenotazioni 055.294609 - www.teatrocestello.it