Un evento all'insegna dell'arte in tutte le sue forme, dalla musica alla danza fino all'opera classica: il Festival del Maggio Fiorentino è pronto a invadere l'intera città di Firenze, valicando le porte del teatro per raggiungere i posti più disparati, con un programma ricco di esibizioni e spettacoli.
La manifestazione prende il via
sabato 5 Maggio, con una giornata inaugurale densa di appuntamenti in programma in diverse location: a dare inizio a questa edizione del festival è una
Lectio magistralis dal titolo
"Tragedie e progressi del Novecento" tenuta da
Bernardo Valli, giornalista e scrittore, nell'Aula Magna dell'Università di Firenze (piazza San Marco, 4) alle
ore 11.00. Il tema della riflessione si intreccia con la presenza nel cartellone del Festival - dedicato a "
Dialoghi ai confini della libertà" - di autori e opere simbolo delle tensioni e contraddizioni del XX secolo.
La giornata procede alle
ore 12.00 con gli
Ottoni del Maggio Musicale Fiorentino diretti dal maestro
Giampaolo Lazzeri che si esibiscono alla
Loggia dei Lanzi. L'esecuzione prevede alcune delle composizioni più belle di un variegato numero di compositori e artisti, in un programma che spazia dalla musica post- rinascimentale di Monteverdi fino ai giorni nostri, con il meraviglioso Jazz di Hoagy Carmichael.
Un omaggio a Franco Zeffirelli costituisce il terzo incontro della giornata, alle
ore 15.30: un concerto che ripercorre alcune pagine tratte dalle opere particolarmente predilette, e più volte affrontate, da lui stesso. In apertura "Il giardino della bizzarria" del compositore, da poco scomparso, Daniele Lombardi: una commissione del Maggio Musicale Fiorentino in prima assoluta. A seguire musiche di Giacomo Puccini eseguite dal Coro di voci bianche, dall'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e dalla Scuola di Musica di Fiesole.
L'agorà-coreo-regia è la proposta sperimentale del
Laboratorio di Virgilio Sieni che si tiene nella piazza antistante il teatro del Maggio, alle
ore 17.00.
"Firenze Ballo 1944- Grande adagio popolare" è una danza comune di centinaia di Pulcinella interpretati da cittadini, danzatori, performer. Un popolo inaspettato di Pulcinella in marcia che costruisce danze minime e frammenti di canto. Questa comunità di persone che si pongono in ascolto dell'altro restituisce una liturgia laica che si apre al senso del rito. Il gesto vive il momento del suo operare e molti cittadini donano virtuosisticamente il loro tempo per ritrovarsi e apprendere forme di vicinanza, tattilità, dialogo: come Pulcinella che disattiva la schematizzazione quotidiana per intraprendere un viaggio nell'ascolto. Il progetto nasce pensando al grande spazio davanti al Teatro del Maggio e come questo possa risuonare nella natura del Parco monumentale delle Cascine fino alla Palazzina dell'Indiano: spazi comuni del cittadino che democraticamente cammina e si sospende al gioco della natura.
Il quinto spettacolo della rassegna si intitola "
Cardillac", in programma alle
ore 19.00 e fino a martedì 15 Maggio. "Cardillac" è la storia di un'ossessione, quella di un artista incapace di staccarsi dalle proprie creazioni arrivando all'emarginazione, all'omicidio e al linciaggio del popolo/pubblico. Paul Hindemith compose l'opera influenzato dai capolavori tragici dell'espressionismo tedesco: le atmosfere cupe e tenebrose di una Parigi in preda a continui omicidi sono facilmente accostabili alle spigolose ambientatazioni in bianco e nero di Das Cabinet des Dr. Caligari, e la stessa pazzia di Cardillac è un delirio portato all'esagerazione, oltre la morte. Cardillac è un orafo, ma più che un artigiano che produce oggetti di consumo si sente un artista, un creatore; la sua furia omicida sembra colpire chi considera i suoi gioielli come come mezzi di distinzione sociale o di seduzione, incapaci di comprendere il loro valore artistico: il diverso valore
delle opere per il loro creatore e per coloro che le acquistano è il nodo centrale dell'opera di Hindemith.
Una performarce di danza alternativa invade gli spazi della
Leopolda, alle
ore 22.30: "
Re-Mark" è la creazione site specific di danza e multimedia del coreografo di origini tibetane
Sang Jijia che apre, in prima assoluta, la XXV edizione del Festival Fabbrica Europa. A tre anni dal successo di As If To Nothing, realizzato in collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, il coreografo – allievo, danzatore e assistente di William Forsythe - lavora insieme a otto giovani danzatori selezionati per l'occasione. Jijia indaga il rapporto tra corpo, spazialità e memoria con un progetto pieno di forza e al tempo stesso raffinato e sfaccettato nei linguaggi messi in campo. Le riprese live mostrano i danzatori da diverse angolazioni e creano un gioco di prospettive multiple che si ritrova a tratti anche nella coreografia, con sequenze diverse che si sviluppano in parallelo attraverso un sistema di rimandi e di geografie del gesto, che dal movimento singolo diventano una coralità per lo sguardo.
A concludere questa intensa giornata di apertura del Festival lo spettacolo di fuochi d'artificio, alle ore 23.30, in piazza Vittorio Gui.
Info:
www.operadifirenze.it/it RC