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giovedì 21 novembre 2024

Cajkovskij & Stravinskij: Vladimir Ashkenazy dirige l'Orchestra del Maggio Musicale

06-04-2018

Venerdì 6 aprile, alle ore 20, e domenica 8 aprile, alle ore 16.30, Vladimir Ashkenazy sarà sul podio del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per le prime due date del ciclo dedicato a Cajkovskij e Stravinskij della Stagione 2017/18. Il celebre pianista e direttore sostituisce il maestro Zubin Mehta ancora indisposto. Per la prima data il programma si apre con lo Scherzo à la russe per orchestra di Stravinskij, il cui titolo è un omaggio a Cajkovskij al quale si deve una composizione similare; lo Scherzo appartiene alla ristretta cerchia delle “musiche per film” inutilizzate del catalogo di Stravinskij completamente allergico a questa nuova categoria del Novecento, che definiva un’“eresia uditiva”. Segue il suo Concerto in re maggiore per violino e orchestra con Guy Braunstein come solista: si tratta di un lavoro fra i meno ascoltati del musicista, ma per il quale egli stesso nutriva grande rispetto.

Scritto nel 1931, due anni dopo la morte di Djagilev (che era stato di una morbosa gelosia nei confronti di qualunque sua opera non da lui ispirata), il Concerto per violino persegue l’ideale neoclassico di un’arte oggettiva - sulla linea di Bach, Vivaldi, Pergolesi - che non concede troppa confidenza al mondo dei sentimenti, verso il quale l’autore guardava con sospetto. In chiusura la Sinfonia n. 4 di Cajkovskij in cui una simbologia sonora evoca l’annuncio di un qualche grande avvenimento, o di una cerimonia solenne, o di una profezia di sciagura, se non addirittura del temuto Giudizio Finale della tradizione ebraico-cristiana.

Nella data dell’8 aprile, ore 16.30, il programma tutto imperniato sulle composizioni di Cajkovskij si apre con il Concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra, con Julian Rachlin come solista: una pagina molto nota al pubblico. Si tratta di una delle sole tre composizioni di questo tipo per violino e orchestra del compositore, insieme alla Sérénade mélancolique e al Valse-Scherzo, completata in meno di un mese sul lago di Ginevra. Segue la Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 dalla natura questa volta affermativa e vittoriosa e che nonostante i toni anche enfatici, riflette in pieno lo spirito del compositore di essere stravolto e condizionato da circostanze esteriori o interiori che lui difficilmente controllava. Nel periodo immediatamente precedente alla stesura della Quinta, Cajkovskij aveva iniziato a prodursi come direttore d’orchestra, attività che tuttavia detestava, ma che gli era stata consigliata per farsi conoscere. Nell’inverno 1887-88 aveva trascorso quattro mesi in giro per l’Europa, dove si era notevolmente consolidata la sua fama. Aveva incontrato Brahms che rispettava ma non amava, Grieg che adorava, Dvorák, da cui ebbe grandi onori. È possibile che lo spettacolare tono d’ostentazione nel finale della Quinta (del quale l’autore sembra essersi poi pentito) possa in qualche modo ricondursi a questa sua esperienza di direttore, classico mestiere che può degenerare in un “delirio d’onnipotenza”.

Vladimir Ashkenazy per gli appuntamenti del 6 e 8 aprile e il maestro Mikhail Jurowski uno dei più eminenti direttori della grande scuola russa, il 12 e 15 aprile sostituiranno il maestro Zubin Mehta, nei concerti previsti nell’ambito della stagione sinfonica 2017-2018. La notizia della rinuncia del maestro Mehta che tutto il teatro e la città attendevano di riabbracciare per i concerti sinfonici è arrivata alla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino il 23 marzo, con una nota in cui si informava che il Maestro aveva deciso di cancellare i propri impegni di aprile per concentrarsi nelle ultime cure che i medici gli hanno prescritto.

Il M° Ashkenazy dirigerà l’Orchestra del Maggio anche nella prevista tournée a Barcellona il 9 aprile.

I programmi di sala di tutti i concerti sono riuniti in un unico volume con importanti contributi critici, notizie storiche, la discografia delle esecuzioni, i testi delle liriche e le biografie degli interpreti. Il volume è in vendita presso il Bookshop del Teatro al conveniente prezzo di 15 euro.

Info: www.operadifirenze.it