Parafrasando il titolo di Pirandello, Adriano Prosperi distingue tre tipi di identità: dell’uno, del nessuno e dei centomila. Quella dell’uno è l’identità come coscienza individuale, il nessuno è l’assenza di identità o l’identità cancellata; mentre il centomila è la coscienza di un’appartenenza collettiva.
Mercoledì 18 aprile alle ore
17.30, per la rassegna "
Leggere per non dimenticare",
Dario Nardella ,
Franco Cardini e
Stefano Levi Della Torre introducono il libro di
Adriano Prosperi "
Identità, l'altra faccia della storia" alla
Biblioteca delle Oblate di Firenze (Via dell'Oriuolo, 24).
La 'barbarie' la troviamo a viso scoperto o celata sotto sinonimi. Tra questi sta conoscendo una fortuna crescente 'Identità'. E accanto a 'identità', 'radici', ma anche 'etnicità', con gli antenati 'nazione' e 'nazionalità'. Parole che sono diventate abituali nel nostro linguaggio ma che possono diventare pietre perché, come tutto ciò che serve a distinguere e a prendere coscienza di una separazione, contengono un potenziale violento pronto a giustificare aggressioni civili e guerre. È dietro queste parole che vediamo alzarsi in piedi individui collettivi di cui si presuppone una naturalistica e inassimilabile diversità. Se, come scriveva Saul Bellow, l'identità di un essere umano è quella definita dal racconto della sua vita, per estensione l'identità di un popolo o di una società umana sarebbe la sua storia. Ma nessuna definizione, per quanto acuta ed elegante, può impedirci di avvertire dietro questa parola, apparentemente così semplice e innocua, l'eco sorda della risacca della storia e dei rapporti di forza che ha ripreso a fare intensamente il suo antico lavoro: scaraventa sulle rive più diverse popoli e individui, quando non li cancella inabissandoli nel fondo del mare.
Adriano Prosperi, studioso della cultura e della vita religiosa della prima età moderna, è
professore emerito di Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue pubblicazioni: Dare l’anima. Storia di un infanticidio (2005); Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine (2008); 1498 Savonarola dal falò delle vanità al rogo in Gli anni di Firenze (2009); Dizionario storico dell’Inquisizione (4 volumi, con V. Lavenia e J. Tedeschi, 2010); Il seme dell’intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 (2011) (Delitto e perdono. La pena di morte nell’orizzonte mentale dell’Europa cristiana XIV-XVIII secolo(nuova edizione 2016); La vocazione. Storie di gesuiti tra Cinque e Seicento (2016).
Per ulteriori informazioni:
www.leggerepernondimenticare.it