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mercoledì 25 dicembre 2024

''Janua Coeli'', l'opera di Marco Bagnoli per i mille anni della Basilica di San Miniato

27-04-2018

Venerdì 27 aprile 2018 si celebra il Millenario della fondazione della Basilica e dell'istituzione della comunità monastica benedettina di San Miniato al Monte, volute dal vescovo Ildebrando, che resse la diocesi fiorentina dal 1008 a oltre il 1020. Marco Bagnoli, artista legato a San Miniato sin dagli inizi degli anni Novanta, è stato chiamato dai monaci a realizzare un’opera appositamente per queste celebrazioni.

L’artista dispone gli elementi della sua opera lungo una diagonale ideale che, dal Cimitero delle Porte Sante, antistante la facciata della Basilica, arriva sino al suo interno, attraversandola tutta, sino all’abside. Lungo questa diagonale, segno che funge da auspicio e da linea direttrice, le opere attraversano lo spazio e si fondano, celebrandoli al contempo,sugli elementi costitutivi dell'universo secondo l'antica sapienza (terra, acqua, fuoco, aria, etere), e finiscono con il mostrare, nel loro essere segno estetico e simbolico, quel sogno profetico di pace, che fu nella visione.

È il Fuoco il protagonista dell’opera che Bagnoli crea per il Millenario: il Fuoco come simbolo per eccellenza dello Spirito Santo della Trinità cristiana e della sua manifestazione. A partire da un bacile di piombo, il fuoco giunge fino alla parabola specchiante, posta al centro dell'antico zodiaco raffigurato sul pavimento della Basilica. Tocca nel suo percorso tutte le componenti dell'installazione: dalla Banda Rossa - su cui poggia la grande scala de La voce - alla luce intermittente nell’ampolla di cristallo, e idealmente li unisce al ritmo musicale.

La Basilica deve il suo nome al ritrovamento, fra le rovine della preesistente chiesa carolingia, delle reliquie del protomartire Miniato, che furono collocate sempre per volontà del vescovo Ildebrando, nell’altare che è la pietra fondante della nuova Basilica romanica.

 “[Il] 'Sindaco Santo' Giorgio La Pira […] aveva intuito in San Miniato al Monte il simbolo più rappresentativo de «la città posta sul monte», […] da cui una intera comunità ecclesiale e civile potesse riconoscere la sua vera vocazione: farsi laboratorio di convivenza evangelica per divenire segno e sogno profetico di pace”. In queste parole dell'Abate Bernardo sono contenuti sia il senso della scelta di un artista come Bagnoli, sia la forte vocazione contemporanea di San Miniato. Come nella felice intuizione di La Pira, questo luogo alto dello spirito è capace di rispondere - forse o anche tramite l’arte di Bagnoli - al richiamo del Tempo.