L’epoca non è precisata ma siamo evidentemente prima del 1924 quando ancora non si è iniziato il trasferimento delle suore a Careggi. La gente si riunisce nella parte di fondo, dal termine del vialetto di centro dove giace abbandonato un cesto con delle bende. Si sente un canto ed entra Suor Fulgenzia, una suora florida e affabile, dai modi spicci ma bonari: simpaticamente autorevole. Si accorge del cesto ma apparentemente non degli spettatori.
Inizia così "Non avrà mai fine la carità. Le Oblate e la loro storia", il viaggio teatrale itinerante a cura della Compagnia delle Seggiole, che dal 22 al 24 Maggio animerà la Biblioteca delle Oblate (Via dell'Oriuolo, 24).
Le Oblate erano il primo nucleo del più importante ospedale fiorentino, fondato fra il 1285 e il 1288 da Folco Portinari. Secondo la narrazione storica Portinari fu ispirato in tal senso dai consigli della sua nutrice, Monna Tessa, tanto sensibile all’assistenza e alla cura dei malati da fondare una comunità di pie donne infermiere che presero il nome di Oblate (da latino oblato, ovvero offerto, presentato) e svolsero attività infermieristica e di assistenza nel nuovo spedale fino dalla sua edificazione. Il complesso edilizio, formatosi dall’accorpamento e della riutilizzazione di edifici già esistenti, comprendeva anche una chiesa intitolata a Santa Maria in Campo, entro il cui popolo fu appositivamente costruita una struttura destinata al ricovero e alla cura delle donne, confinante con via delle Pappe, l’attuale via Folco Portinari.La cura degli uomini era invece ospitata in un secondo nucleo edilizio, sul lato opposto di un area antistante al primo, attualmente identificabile con il piazzale delimitato dall’attuale Via Sant’Egidio. Questo secondo edificio fu intitolato a Santa Maria Nuova, per sottolinearne il legame col primo spedale, di cui aveva costituito il completamento. I due diversi nuclei di cura erano uniti da un passaggio sotterraneo ad uso delle pie donne infermiere, inauguranto la notte di Natale del 1625.Il complesso edilizio delle Oblate si articola intorno a due spazi aperti principali, il cortile trecentesco ed il giardino della metà del Quattrocento. Il nucleo trecentesco è contaddistinto dal chiostro, la cui caratteristica architettonica peculiare sono i tre ordini di loggiato in cui si sviluppa, dei quali quello del piano terra è certamente originario del 1329 e presenta pilastri in pietra forte dai capitelli scudati, raro esempio dell’architettura dell’epoca. Il porticato, che abbraccia su due lati il giardino su via dell’Oriuolo, è invece sorretto da colonne con capitello ionico in pietra serena di chiara impronta rinascimentale.Lo spedale di Santa Maria Nuova conserva tutt’oggi la sua destinazione originaria, per mantenere la quale è stato oggetto di ristrutturazioni. Dal 1924 il reparto di cura del primo, antico nucleo ospedaliero, gestito dalle Oblate Ospedaliere del Terzo Ordine Francescano, fu invece trasferito nel convento di Careggi. La comunità di pie donne operante nel nuovo ospedale divenne ordine religioso col nome di Oblate Ospedaliere Francescane di Monna Tessa soltanto nel 1952. Il complesso architettonico delle Oblate, rimasto libero, fu acquistato nel 1936 dal Comune di Firenze che lo restaurò, vi trasferì la Biblioteca Comunale, fino ad allora in Palazo Vecchio, e vi collocò oltre prestigiose istituzioni storiche e scientifiche, trasformandolo in un importante punto di riferimento per la vita culturale cittadina, vocazione che tutt’ora lo contraddistingue.
Inaugurata il 25 maggio 2007, la Biblioteca delle Oblate è una biblioteca di pubblica lettura, che trae la sua denominazione dal suggestivo ex-convento trecentesco in cui è ospitata. Dal 1953 al 2007 all’interno dell’edificio delle Oblate ha avuto sede la Biblioteca Comunale Centale, il cui patrimonio oggi costituisce la Sezione di Conservazione e Storia locale dell’attuale biblioteca. Grazie ad un significativo investimento dell’amministrazione comunale, dal 2007 le Oblate, arricchite di spazi con numerose aree “a scaffale aperto”, una rete wifi che consente la navigazione internet gratuita, una collezione documentaria molto variegata (libri, giornali, riviste, fumetti, cd audio,dvd, audiolibri, ebook) ed una caffetteria panoramica, costituiscono una dinamica biblioteca di informazione, lettura e tempo libero, aperta a tutti.
Non avrà mai fine la carità
Testo di Riccardo Ventrella
Regia di Sabrina Tinalli
Costumi di Giancarlo Mancini
Allestimenti di Daniele Nocciolini
Personaggi e interpreti
Suor Fulgenzia, la Madre Superiora: Sabrina Tinalli
Suor Veronica, prima suora chiacchierona: Beatrice Faldi
Suor Fernanda, seconda suora chiacchierona: Silvia Vettori
La suora del piano di sopra: Chiara Macinai
Suor Severa: Anna Collazzo
Info: www.biblioteche.comune.fi.it - www.lacompagniadelleseggiole.it