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giovedì 28 marzo 2024

George Saunders vince la XII edizione del Premio Gregor von Rezzori

06-05-2018

George Saunders con Lincoln nel Bardo, pubblicato da Feltrinelli e tradotto da Cristiana Mennella, è il vincitore della XII edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia. La giuria del Premio Gregor von Rezzori, della quale erano presenti Beatrice Monti della Corte, Andrea Bajani, Ernesto Ferrero e Edmund White, ha annunciato il vincitore della XII edizione nel corso di una cerimonia che si è svolta ieri nella Sala D’Arme di Palazzo Vecchio.

Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il Premio a George Saunders: Pur essendo uno scrittore divertente, George Saunders è il grande poeta del dolore. Persino la sua definizione di umorismo è tanto accurata quanto sobria: “Umorismo è quando la verità ci viene svelata più rapidamente e in maniera più immediata di quanto siamo abituati”.  
Il romanzo a sua firma che nel 2017 gli è valso il Man Booker Prize, Lincoln nel Bardo, esplora i particolari del dolore di un padre rispetto ad un ampio panorama di anime smarrite e salvate. Voci senza corpo parlano, con accenti appartenenti a classi sociali diverse, periodi storici diversi ed etnie diverse, di tutti i misteri della vita nell’aldilà, finché Lincoln pronuncia la parola “morte” e tutte le voci abbandono la loro spettrale esistenza. Come un Dante moderno, ma senza la medesima sistematica topografia, la fede consolatoria o i rancori terreni, Saunders ha immaginato nei dettagli un mondo tetro al di sotto dei nostri piedi.
Ha scritto brevi storie, novelle, saggi, un romanzo, persino libri per ragazzi, di cui uno è stato insignito di un premio in Italia. Ha intimato allo scrittore moderno di astenersi dal proferire giudizi, ma di essere sommamente aperto all’esperienza. Ha perfettamente obbedito ai suoi stessi comandi.


Gli altri finalisti erano Katie Kitamura con "Una separazione" (trad. Costanza Prinetti Castelletti, Bollati Boringhieri), Andreï Makine con "L’Arcipelago della nuova vita" (trad. Vincenzo Vega, La Nave di Teseo), Lawrence Osborne con "Cacciatori nel buio" (trad. Mariagrazia Gini, Adelphi) e David Szalay con "Tutto quello che è un uomo" (trad. Anna Rusconi, Adelphi).

Nel corso della cerimonia è stato conferito il Premio alla carriera per la traduzione  a Claudio Groff, alla presenza della giurata per la traduzione Ilide Carmignani. 

I Lettori Esploratori hanno invece espresso le loro preferenze da tutte le librerie indipendenti d’Italia a favore di David Szalay con "Tutto quello che è un uomo" (trad. Anna Rusconi, Adelphi). Segnalazioni di merito per il coinvolgimento e il lavoro fatto alla libreria Todo Modo di Firenze, Fogola di Pisa, Nina di Pietrasanta e Les Bouquinistes di Pistoia.

Info: www.festivaldegliscrittori.com  - www.premiovonrezzori.org