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sabato 23 novembre 2024

Siamo tutti terroristi, il libro di Jacopo Storni che racconta l'immigrazione oltre i luoghi comuni

17-05-2018

L'immigrazione e l'integrazione oltre pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni. Si intitola ‘Siamo tutti terroristi’ ed è il nuovo libro del giornalista Jacopo Storni, con prefazione di Emma Bonino, in uscita il 17 maggio per Castelvecchi Editore .
Il libro è un viaggio attraverso l’Italia multiculturale tra immigrati di successo, famiglie multiculturali, borghi e città che hanno fatto della pluralità un valore aggiunto. 

Tra le 22 storie del libro – edizione aggiornata e arricchita de ‘L’Italia siamo noi’ – quella di Fuad, primario somalo; Dédé, avvocatessa togolese al Foro di Milano; Nelu, imprenditore edile romeno che costruisce le case dei vip e Sumaya, consigliera comunale musulmana. E poi i luoghi d’Italia dove l’integrazione è già realtà: Baranzate, il comune più multietnico d’Italia; Acquaformosa, dove i profughi salvano il paese dallo spopolamento; Campi Bisenzio, dove cinesi e italiani convivono, Mazara del Vallo, dove tunisini e siciliani lavorano insieme da anni.

Questo libro – il cui titolo provocatorio riprende un’espressione utilizzata più volte da Gianna Nannini - è un viaggio nell’Italia meticcia del presente e del futuro, un viaggio tra persone, borghi e città. Ma anche un viaggio alla scoperta, tramite la voce dei protagonisti, delle vere ragioni dell’emigrazione verso l’Europa, spesso conseguenza di un invisibile crimine contro l’umanità, quello delle potenze occidentali ai danni dei popoli più deboli.

“Il libro – dice Storni - nasce da una frustrazione, quella di vedere rappresentati gli immigrati sempre nello stesso modo: immigrati uguale profughi, poveracci, delinquenti, terroristi. Giusto raccontare queste categorie, ma sarebbe giusto non dimenticarsi di tutti gli altri immigrati, che sono la stragrande maggioranza: lavoratori, imprenditori, ingegneri, medici, architetti. Finché i media racconteranno gli immigrati sempre nello stesso modo, l’immigrazione sarà percepita soltanto come minaccia, invece che come risorsa. E’ importante andare oltre le apparenze, oltre la superficie dei pregiudizi, per raccontare le storie dell’altra immigrazione, quella degli stranieri che contribuiscono al nostro Pil e quella dei luoghi dove l’integrazione non è un fatto di cronaca nera, ma realtà conclamata”.

“Come diceva Marco Pannella, su certe questioni bisogna avere il coraggio di essere impopolari, per non diventare antipopolari nella sostanza – ha scritto Emma Bonino nella prefazione del libro - Bisogna avere il coraggio di dirlo: l’immigrazione è una risorsa, abbiamo bisogno degli immigrati. E dirlo una volta per tutte: siano benedetti i sei milioni di immigrati regolari residenti nel nostro Paese… Invece che aiutarli a casa loro, io dico un’altra cosa: aiutateci a casa nostra”.