Venerdì 18 maggio, alle ore 18.00, la libreria Clichy (Via Maggio, 13/R) ospita la presentazione dell'autobiografia del drammaturgo Giuseppe Di Leva intitolata "Volete il lavoro o volete Zico? (Tra teatro e politica)" a cura di Sheila Concari (Mincione edizioni). Insieme all’autore interviene Franco Camarlinghi. Conduce la giornalista Francesca Joppolo.
Con uno sguardo sempre lucido e spesso ironico, Giuseppe Di Leva racconta l’Italia culturale e politica dagli anni ’70 in poi, attraverso gli incroci con alcuni protagonisti: Carmelo Bene, Walter Chiari, Hans Werner Henze, Renato Rascel, Marco Tutino, Renzo Vespignani ma anche Carlo Fontana, Claudio Martelli, Carlo Tognoli…
Di Leva è autore di numerori testi teatrali e di teatro radiofonico oltre a libretti d'opera. Tra questi, Pollicino, musica di Hans Werner Henze, rappresentato più volte dal Teatro Comunale di Firenze.
Da Wikipedia: Giuseppe Di Leva debutta come autore teatrale nel 1972 con Il tumulto dei Ciompi. L'anno dopo scrive Giulio Cesare, messo in scena dal Teatro Uomo di Milano nel 1974.
Nel 1977, pochi mesi dopo la scomparsa di Achille Campanile, propone all'Estate Fiesolana (insieme a Pasquale Guadagnolo) un'antologia di testi del grande umorista: Amleto in trattoria. Lo spettacolo va in scena con Eros Pagni, Magda Mercatali, Ugo Morosi, regia di Marco Parodi. Il successo convince Ivo Chiesa, direttore del Teatro Stabile di Genova, a riproporre lo spettacolo con maggiori mezzi: mesi di tournée e ripresa integrale di Rai Due. Anni dopo presenterà a Modena una nuova edizione col titolo L'inventore del cavallo, con lo stesso cast e testi in parte diversi.
Nel 1978 è direttore del Teatro Uomo di Milano e propone Molly cara, da James Joyce, a Piera Degli Esposti. Lo spettacolo debutta il 9 gennaio 1979 (con la compagnia Schirinzi - Degli Esposti, scene di Andrea Branzi, regia di Ida Bassignano). Per due stagioni teatrali, è il curatore con Franco Quadri di Controluce, "rotocalco" di Rai Due sullo spettacolo in Italia.
Scrive alcune serie di teatro radiofonico per Radio Due (Ribelli, sognatori, utopisti; I racconti del mistero) e cura un reading dal titolo Carteggio Turati Kuliscioff con Tino Schirinzi e Ottavia Piccolo, per Rai Tre.
Nel 1983 lavora con Carmelo Bene all'adattamento dell'Adelchi di Manzoni. Il "concerto" (come lo definiva Carmelo Bene) va in scena al Teatro Lirico di Milano nel febbraio 1984. Insieme a Carmelo Bene scrive un pamphlet dal titolo Adelchi o della volgarità del politico.
Nel 1987 è consulente per il teatro di "Firenze capitale della cultura europea". Propone la messa in scena di Finale di partita di Beckett con Walter Chiari e Renato Rascel e ne diventa anche il regista: questa esperienza la definisce ancora come "un'avventura molto complessa".