A partire dal 4 giugno 2018 la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut presenta, in una mostra online, sessanta fotografie tratte dalle proprie collezioni. La varietà del materiale presentato, di diversa provenienza, offre l’occasione di indagare questioni e problemi della fotografia documentaria d’architettura.
Dalla fondazione del Kunsthistorisches Institut in Florenz nel 1897, nella Fototeca vengono raccolte soprattutto fotografie sulla storia dell’arte e dell’architettura italiana, messe a disposizione delle studiose e degli studiosi. Attraverso acquisti, donazioni, lasciti e le proprie campagne fotografiche, la Fototeca nel tempo ha accumulato un materiale ricco e variegato, che permette di gettare uno sguardo su diversi ambiti tematici della fotografia architettonica.
Le rappresentazioni fotografiche di architettura mostrano con particolare evidenza come le fotografie non possano essere considerate né neutrali né oggettive. Al momento di scattare la fotografia di un edificio, il fotografo deve aver già preso in precedenza decisioni che determineranno la rappresentazione fotografica dell’edificio stesso. Sulla base di alcuni esempi, tratti dal patrimonio architettonico italiano, l’esposizione mostra come le prospettive e i tagli delle fotografie siano sempre il frutto di una scelta, che tuttavia può influenzare in modo decisivo la ricezione delle singole architetture da parte dell’osservatore. Inoltre, archivi scientifici come la Fototeca in genere non si limitano a collezionare fotografie di architettura eseguite da fotografi professionisti, ma possiedono anche quelle realizzate da rinomati studiosi. Per gli storici dell’arte e dell’architettura la macchina fotografica è infatti uno strumento indispensabile di analisi del relativo oggetto di studio. Spesso il loro interesse è rivolto a specifiche questioni e dettagli che da un lato determinano il tipo di fotografia che è stata scattata, e dall’altro ci informano sui loro ambiti di indagine e metodi di lavoro.
Un ulteriore capitolo della mostra online è dedicato al motivo della “veduta incorniciata”, che è da tempo un topos della fotografia d’architettura. Già nel XIX secolo erano molto apprezzate le vedute di chiese e palazzi inquadrate da aperture di finestre o archi. Soprattutto studi fotografici commerciali come Anderson a Roma o Fratelli Alinari a Firenze fecero spesso ricorso a questo motivo, che era senz’altro apprezzato dalla loro clientela turistica. Ma questa tradizione iconografica compare anche nell’opera di fotografi che lavoravano soprattutto per un pubblico accademico.
L’esposizione online tematizza inoltre alcuni problemi tecnici della fotografia architettonica. In caso di insufficiente attrezzatura, ad esempio, le fotografie di facciate di edifici, fronti stradali in forte scorcio, campanili e torri di municipi rischiano spesso di presentare distorsioni prospettiche. Pertanto già i vecchi manuali di fotografia dedicavano lunghi paragrafi alla questione dei problemi prospettici e alla loro soluzione, ad esempio per evitare le cosiddette “linee cadenti” o per correggerle a posteriori. Anche le ombre possono rappresentare grandi sfide per i fotografi. Nella fotografia documentaria forti ombre sono di norma considerate un disturbo. Al momento di pianificare una campagna fotografica occorre pertanto considerare il periodo dell’anno e l’ora in cui scattare le fotografie. D’altra parte, i fenomeni effimeri dell’ombra possono essere utilizzati dai fotografi anche in modo costruttivo. Ad esempio, la fotografia di Piazza del Campo a Siena in prospettiva a volo d’uccello non mostra la Torre del Mangia. Questa tuttavia si presenta allo sguardo dell’osservatore grazie alla sua ombra che cade sulla superficie della piazza.
Online dal 4 giugno 2018 sul sito expo.khi.fi.it
La prossima mostra online verrà inaugurata nell’autunno 2018 e sarà dedicata a un tema di ricerca attuale dell’Istituto.