Dal 6 al 30 luglio 2018 l’Accademia delle Arti del Disegno organizza la mostra personale del pittore e scultore Giuseppe Calonaci, dal titolo “Astratto Concreto. Parete occupata. La parete entra nell’opera e diventa forma”, a cura di Nicola Micieli. L’esposizione, visitabile con ingresso gratuito nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in via Ricasoli n.68 (angolo Piazza San Marco), a Firenze, è incentrata sul suo ultimo e lungo ciclo di lavori pittorici e rappresenta lo stato di avanzamento di una complessa ricerca spaziale che l’artista ha condotto nell’arco di sessant’anni, in parallelo alla scultura. In mostra 28 opere pittoriche rigorose, le cui strutture formali sono composte a incastro geometrico, dove forme dentate, merlate, forcute, solcate e rigate si compenetrano abbracciandosi, oltre a 6 sculture realizzate in bronzo, acciaio smaltato, acciaio inossidabile e terracotta.
Giuseppe Calonaci è nato il 7 luglio 1931 a Poggibonsi e si è formato nel MAC (Movimento Arte Concreta) di Forma I, ma è soprattutto dalla lezione dell’Astrattismo classico fiorentino degli anni ‘50 che l’artista trae il proprio linguaggio, sviluppandolo poi in una serie di variazioni, orientate ad attribuire una funzione “simbolica” alla forma d’impianto geometrico, tanto nella pittura quanto nella scultura: dalle “Cattedrali” ai “Disponibili”, alle “Macchine del Sole”, ai “Segnali della Memoria”, alle “Città Verticali”. Nel corso della lunga carriera Calonaci si è misurato con varie tecniche, dalla pittura alla scultura, dall’incisione al design, fino all’architettura, e con molteplici materiali (bronzo, terracotta, legno, acciaio, ceramica, cristallo, smalto). Frequentemente, ha accompagnato il proprio linguaggio visivo con alcune riflessioni chiarificatrici del suo intento e funzionali all’interpretazione del suo lavoro, così come al riconoscimento dell’umanità e del temperamento che ne sono ispiratori.
Nel 1953, a Poggibonsi, fonda SIVA, la fabbrica di smalti d’arte su acciaio per la realizzazione di “opere d’arte per il sociale” (André Bloc, 1955). Nonostante le alte temperature (gli smalti sono cotti a 900°) rendessero difficile utilizzare i blu, i rossi e i gialli, i risultati furono così straordinari che artisti affermati quali Bozzolini, Chiti, Clark, Cuniberti, Korompay, Pieraccini e tanti altri vi andavano a produrre le proprie opere. Nel 1959 inizia a esporre con Fiamma Vigo, nelle mostre “Avanguardie dell’astrattismo” alla Galleria Numero di Firenze, da lì seguiranno la Biennale di Venezia, il Grand Palais a Parigi e tante iniziative espositive nazionali e internazionali, i riconoscimenti, i premi. Le opere di Calonaci sono oggetto dell’attenzione da parte di stimati critici e storici dell’arte e fanno parte d’importanti collezioni pubbliche e private.
Nel 2007 Giuseppe Calonaci ha iniziato a usare la definizione “Astratto-Concreto. Parete occupata” e da allora ha ripetutamente indicato cosa intende con questa terminologia: la “Parete occupata” è “l’immagine” che “va oltre i confini della tela” e “senza delimitazioni occupa la parete”; “l’opera è rappresentata da immagini e forme, dipinte al centro di una tela che non ha limiti, libera in tutta la sua grandezza”, dove “il bianco della tela diventa parete”, “la parete non ha limiti, come lo spazio infinito, l’opera la occupa e in alcuni casi la parete entra nell’opera e diventa forma”.
Le opere della serie “Astratto-Concreto. Parete occupata”, in mostra all’Accademia delle Arti del Disegno, sono caratterizzate da freschezza cromatica e formale, da colori misurati e da un andamento dinamico, avvolgente, curvilineo e Nicola Micieli, Curatore della mostra, si sofferma sulla composizione e sul sistema cromatico delle opere di Calonaci, sull’accostamento tra colori e forma, poiché se l’opera è un insieme di forme e colori, “il peso dei colori è parte fondamentale del risultato che porta alla perfezione dell’opera” ed è anche per questo motivo che il lavoro di Calonaci ci trasmette “una sensazione di equilibrio calcolato durante l’azione creativa”.
Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, sottolinea come “la categoria dell’Astrattismo”, a cui è riconducibile il lavoro di Calonaci, “non lo ricomprende completamente, né tantomeno lo esaurisce, cosicché si tenta di definirlo con la formula – abilmente ossimorica – “astratto concreto”, per trovare alla vocazione di Calonaci una posizione nella numerosa famiglia delle declinazioni novecentesche della modalità espressiva aniconica”.
Antonio Di Tommaso, Presidente della Classe di Scultura dell’Accademia delle Arti del Disegno, delinea un ritratto umano dell’artista, evidenziando il “messaggio autentico e sincero” delle opere e come “le due componenti, di artista e di uomo”, siano in lui “indissolubili” e in un “incessante rapporto dialettico con l’arte”, mai banale.
All’inaugurazione interverranno Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Antonio Di Tommaso, Presidente della Classe di Scultura dell’Accademia delle Arti del Disegno, Nicola Micieli, Curatore della mostra. Sarà presente l’artista Giuseppe Calonaci.
A corredo della mostra è stato realizzato un catalogo pubblicato da Polistampa, dal titolo “Calonaci. Astratto-Concreto. Parete occupata. La parete entra nell’opera e diventa forma” con i testi di Cristina Acidini, Antonio Di Tommaso, Enrico Crispolti, Marco Meneguzzo, Luigi Meucci Carlevaro, Nicola Micieli, Giuseppe Calonaci e Matteo Calonaci.
La mostra sarà visitabile dal 6 al 30 luglio 2018 con i seguenti orari:
Da martedì a sabato: ore 10.00-13.00 /17.00-19.00
Domenica: ore 10.00-13.00
Lunedì chiuso.
Ingresso libero.
Info: www.aadfi.it