Giovedì 21 e
venerdì 22 Marzo 2019, alle
ore 21.00, il
Teatro Puccini (via delle Cascine, 41) ospita uno dei più apprezzati attori italiani di cinema e teatro:
Elio Germano interpreta "
La mia battaglia", un testo scritto insieme a
Chiara Lagani.
"
Che il nostro appello si diffonda a ogni individuo che vogliamo avvicinare a noi: il passato è stato illuminato da una nuova e millenaria generazione di Italiani!". Un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, durante uno spettacolo di intrattenimento, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, anche verbale, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Portatore di un muto volere collettivo diffuso nell'aria, l'artista da figura autorevole si farà a poco a poco sempre più autoritario, evocando lo spettro di un estremismo di ritorno travestito da semplice buon senso.
Appellandosi alla necessità di resuscitare una società agonizzante, tra istanze ecologiste, nazionaliste, socialiste, planetarie e solitarie, mutuali e solidali, tra aneddoti e proclami, tra appelli appassionanti e affondi lirici deliranti, il nostro protagonista trascinerà l'uditorio, in un crescendo pirotecnico, a una straniata sospensione tragica fino a condurlo a una terribile conseguenza finale.
Elio Germano. Non ancora tredicenne debutta nelle pestifere vesti di Andrea, intonando "Ci Hai Rotto Papà!", in sella alla sua Mountain Bike. Entra in alcune compagnie no profit come il Colosseo, il Furio Camillo e il Teatro dei Cocci. Durante il liceo scientifico, inoltre, frequenta un corso presso il Teatro Azione diretto da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. Il palcoscenico consente a Germano di sviluppare le notevoli abilità di immedesimazione; per la carica umana che è in grado di infondere nelle rappresentazioni, l'artista trascende ogni altro attore in ascesa, grazie alla radicale passione nonché a quella intensità emozionale che innesta nelle sue performance. Rifiutato dalla scuola per fumettisti, il ragazzo si iscrive, per un breve lasso di tempo, alla facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1999, è un adolescenziale Ricky Tognazzi ne Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina. Ha inizio, cosi, un frenetico percorso che si divide tra cinema, tv, palcoscenico e letteratura: Elio adora stilare racconti. Tra il 2001/04 indossa i panni del figlio di Abatantuono in Concorrenza sleale di Ettore Scola, si immerge nelle terre siciliane in Respiro, guadagnandosi una nomination al David di Donatello e ai Nastri d'Argento, grazie al liceale coatto in Che ne sarà di noi.
Colpiti da quel trasformismo e dalla predisposizione ad imitare i dialetti, i registi fanno a gara per contenderselo. È davanti alla cinepresa di Gabriele Salvatores nel noir Quo vadis, baby? e a quella di Michele Placido nel pluripremiato Romanzo criminale. Nel 2006, incarna lo scrivano che sogna segretamente di uccidere il Napoleone di Paolo Virzì. Dodici mesi più tardi, la sfacciata interpretazione del fratellino fascista di Scamarcio in Mio fratello è figlio unico gli frutta un David come Migliore Attore Protagonista. Gira, poi, pesanti scene di nudo integrale nell'ostico Nessuna qualità agli eroi. Il 2008 lo vede cimentarsi nel conduttore radiofonico Marco Baldini, in Il mattino ha l'oro in bocca. Venditore dinamico in Tutta la vita davanti, eccolo tra gli Italians, trapiantati all'estero, di Giovanni Veronesi. Brillante allievo di giurisprudenza in Il passato è una terra straniera, Germano è un delinquente soprannominato "Quattro Formaggi" in Come Dio comanda. Riesce ad entrare nel cast stellare del musical Nine (2009) di Rob Marshall, riadattamento del felliniano 8 e ½. È poi il protagonista dell'unico film italiano presente in concorso a Cannes 2010, La nostra vita di Daniele Luchetti, e nel 2011 è l'amorevole Folco, figlio di Tiziano Terzani ne La fine è il mio inizio. L'anno successivo l'attore viene scelto da Ferzan Ozpetek per la
commedia drammatica Magnifica presenza, nella quale divide il set con attori del calibro di Margherita Buy, Beppe Fiorello e Vittoria Puccini, nonché da Daniele Vicari in Diaz - Non pulire questo sangue, film politico che racconta i fatti del G8 di Genova. E' poi il boss della Mala del Brenta Felice Maniero nella discussa fiction Sky Faccia d'angelo di Andrea Porporati. Nel 2013 è il traslocatore protagonista del film di Veronesi L'ultima ruota del carro. Il 2014 regala al giovane attore il ruolo di Giacomo Leopardi ne Il giovane favoloso di Mario Martone, per la cui interpretazione si aggiudica il Nastro d'Argento e il David di Donatello come miglior attore. L'anno successivo reciterà per Stefano Sollima in Suburra e in seguito ricoprirà il ruolo di protagonista in Alaska, diretto da Claudo Cupellini. Suo sarà anche il ruolo di San Francesco nel film di Renaud Fely e Arnaud Louvet Il sogno di Francesco. Atteso ne La tenerezza di Gianni Amelio, affianca Fabio De Luigi nella commedia di Edoardo Falcone Questione di karma e passa poi al drammatico La tenerezza, diretto da Gianni Amelio e tratto dal romanzo "La tentazione di essere felice" di Lorenzo Marone.
Per maggiori informazioni:
www.teatropuccini.it
RC