Da mercoledì 5 a domenica 9 Settembre le notti risuoneranno a ritmo di jazz con il
Firenze Jazz Fringe Festival, la rassegna musicale diffusa nata da un'idea del contrabbassista jazz
Furio Di Castri, che ne è curatore artistico, e che nella prima edizione ha animato piazze, chiese e locali dell'
Oltrarno registrando 25.000 presenze. 5 giorni per 70 ore di musica, 150 artisti che si esibiscono in 12 luoghi per un totale di oltre 50 performance, tutte contraddistinte dall'originalità della musica e da musicisti di fama internazionale.
Si tratta di un progetto speciale dell'
Estate fiorentina, studiato e pensato ad hoc per la città che ne fa da sfondo. Una manifestazione innovativa, itinerante, accessibile a tutti, il cui obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico e proporre un'alternativa culturale che superi il concetto tradizionale di concerto o esibizione musicale.
Un viaggio musicale che punta sullo spirito creativo del jazz italiano ed europeo contemporaneo e che riempie le strade, le piazze, i luoghi inediti di un quartiere popolare come l'Oltrarno: da
San Miniato al Monte alla ritrovata
Piazza del Carmine, da
piazza Santo Spirito alla
Sala Vanni e ai locali che diventano jazz club per l'occasione; e poi il fiume, con la
spiaggetta sull'Arno e con la zattera davanti
al Ponte Vecchio, in una location mozzafiato.
Si inizia con la serata d'inaugurazione di
mercoledì 5 Settembre, alle
ore 21.00, alla
Basilica di San Miniato, posto già di per sè suggestivo. L’apertura del Festival sarà affidata alla tromba e al flicorno di
Fabrizio Bozzo, insieme al pianoforte di
Julian Oliver in "
Tandem".
Ci sono due modi di fare le cose insieme: perseguire due strade parallele che portano alla stessa meta, oppure pedalare all’unisono. Quest’ultima è la scelta che hanno fatto Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, e l’album “Tandem” è l’approdo naturale di un rapporto artistico già rodato, di un’unione iniziata sul palco ma che trascende le regole delle classiche collaborazioni. Bosso e Mazzariello si incontrano nella primissima formazione degli High Five, una “All Stars” di giovani talenti del firmamento jazzistico italiano. Da quel giorno li lega un’amicizia complice che li fa mettere naturalmente a disposizione della stessa passione per la musica e della sperimentazione tra generi.
“Tandem” racconta lo stesso spirito di condivisione che i due trovano nella vita, interpretando grandi canzoni e temi della musica internazionale, senza distinzione di genere: da “Oh Lady Be Good” di George Gershwin a “Luiza” di Antonio Carlos Jobim, dall’omaggio a Michel Legrand in una versione di “Windmills of your Mind”, al tema di “Taxi Driver” di Bernard Herrmann, brani che confermano nuovamente, dopo l’interpretazione di Nuovo Cinema Paradiso, l’omaggio a Nino Rota e la sonorizzazione de Il Sorpasso, la fascinazione di Fabrizio per il mondo del cinema.
Spazio anche ai brani originali con “Wide Green Eyes” e “Dizzy’s Blues” di Fabrizio Bosso e “Goodness Gracious” di Julian Oliver Mazzariello. Un viaggio magico, in una miscela di tensioni e distensioni, improvvisazioni magnifiche, lirismo ed energia pura, che catturerà l’ascoltatore in un suono incantevole.
L'evento rappresenta sia l'inizio del Firenze Jazz Fringe Festival che un momento per celebrare il Millenario della Basilica.
Tanti i nomi che si alternano nel ricco programma dell'iniziativa, alcuni più noti, altri alle prime armi: Peppe Servillo, Francesco Bearzetti, Javier Girotto, Mauro Ottolini, Pietro Tonolo sono solo alcuni di essi. Grande partecipazione viene concessa anche al pubblico che sarà coinvolto dalle animazioni pomeridiane, dai concerti, dai dj set e dalle jam session fino a tarda notte.
La musica prosegue fino a tarda notte nei locali dell'Oltrarno: Volume, Santarosa Bistrot, Black Lodge, Rifrullo, Dolce Vita, Negroni e Porto di Mare.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero.
Il progetto grafico di questa edizione del festival è stato rielaborato dalla street artist fiorentina Carla Bru, che definisce i suoi collage Art Telling: "ultima passione è l'uso del collage come base del dipinto, al posto del colore. In principio la scelta del collage - giornali, riviste - era puramente estetica, adesso ha preso forma invece una voglia di fare qualcosa in più, comunicare, un messaggio, un punto di riflessione o una domanda, o semplicemente un gioco di parole. Questa mia nuova fase la chiamo Art-Telling...quadri da raccontare".
Info e programma su www.fjff.it
RC