Un comitato scientifico internazionale ha lavorato intensamente alla selezione delle opere e al catalogo della mostra, con saggi ricchi di indagini scientifiche e storiche che mettono in chiaro il ruolo importantissimo di Firenze negli scambi interreligiosi e interculturali tra il Quattrocento e il primo Novecento.
La mostra si articola in due sedi espositive: al Bargello viene illustrato un periodo fondamentale di ricerca, collezionismo e allestimenti museali di fine Ottocento e inizio Novecento, con opere dalle donazione di Louis Carrand e Giulio Franchetti e dalle collezioni di Frederick Stibbert e Stefano Bardini. In quegli anni Firenze era infatti frequentata da importanti collezionisti, italiani e stranieri, direttori di musei, curatori, tutti conoscitori ed estimatori di arte islamica.
Agli Uffizi, l'altra sede espositiva, sono raccolte le testimonianze artistiche dei contatti fra Oriente e Occidente: le suggestioni e i ritratti di sultani, esemplari preziosi della lavorazione dei metalli, ricercatissimi già dai tempi di Lorenzo il Magnifico, le ceramiche orientali, o quelle ispano-moresche con stemmi nobiliari fiorentini. Stoffe e grandi tappeti provenienti dall’Egitto mamelucco di fine Quattrocento o degli inizi del Cinquecento, entrati molto presto nelle collezioni mediceo-granducali, i vetri, i metalli che hanno influenzato la coeva produzione italiana, e non ultimi gli splendidi manoscritti orientali provenienti dalla Biblioteca Nazionale e della Biblioteca Medicea Laurenziana.
Per maggiori informazioni: www.bargellomusei.beniculturali.it