Antoliana Palmisano, Matteo Coluccia, Leonardo Bastiani, Zoya Shokoohi, Giulia Spugnoli, Dalila Doro, Silvia Cogotzi, Stefano Giuri, Luca Puri, Francesca Lo Russo, Lori Lako, Jessica Guerzoni, Davood Madadpoor, Silvia Coppola, Valentina De Florio, Davide D’Amelio, Michela Massei, Leonardo Meoni, Emanuela Cavallaro sono i diciannove studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze protagonisti del nuovo format che propone la sintesi e l’elaborazione visiva tipica dell’infografica e offre allo spettatore uno schema figurato, ricco di informazioni e di suggestioni tra loro interconnesse.
"The Wall. Altri spazi" è il titolo scelto dall’artista-docente Robert Pettena per il progetto espositivo che prende il via il 18 settembre (fino al 13 dicembre 2018) al Museo Novecento di Firenze (Piazza Santa Maria Novella , 10). Realizzato in collaborazione con l’Assessorato allo sviluppo economico e al turismo del Comune di Firenze e con l’Accademia di Belle Arti focalizza l’attenzione sulla realtà di via Palazzuolo.
Via Palazzuolo è quasi un “non luogo” nel centro storico fiorentino, parallela a Borgo Ognissanti e via della Scala, piena di piccole realtà che vanno dalle attività artigianali agli esercizi pubblici. Lo sviluppo delle sue attività trova difficoltà ad emergere, in parte per il suo impianto urbanistico e in parte per i continui episodi di microcriminalità che si verificano in prossimità dei locali notturni. Con il tempo la via si è gradualmente svuotata, per lasciare il posto a nuove attività prevalentemente gestite da extracomunitari.
“Si vuole accendere una luce su una via ricca di belle botteghe e e mondi diversi, ma che resta nell’opinione pubblica spesso schiacciata da notizie di cronaca nera – ha detto l’assessore allo sviluppo economico e al turismo del Comune di Firenze Cecilia Del Re -. Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze hanno pensato a progetti per valorizzarla in chiave creativa, e per fare di via Palazzuolo un’estensione del Museo Novecento”.
“Via Palazzuolo sta cambiando secondo una morfologia inaspettata che non segue, per adesso, i flussi del turismo di massa ma quelli delle realtà locali: artigiani fiorentini, bar caraibici, parrucchiere africane, saloni di bellezza asiatici, in un concentrato multiculturale oscurato troppe volte nella comunicazione dal racconto di criticità sul fronte della sicurezza e del decoro – ha detto Sergio Risaliti -. Mi piace pensare invece a questa via come un laboratorio culturale e artistico, come una sala parallela a quelle del Museo, una seconda e diversa facciata rispetto a quella che guarda la magnifica Basilica di Santa Maria Novella. Una parte di città assolutamente contemporanea in cui il passato della piazza convive e si meticcia con il presente, il turismo di massa con l’integrazione di comunità e singoli individui. Un luogo di vitalità e certo di complessità che sono anche la ricchezza e la sfida del nostro tempo, da cui un museo non può isolarsi o nascondersi”.
Il progetto vuole aprire la via ai “cittadini del mondo” con attività artistiche che incoraggino un dialogo tra le diverse realtà di quartiere secondo nuove sinergie, sensibili ed attente alle diversità socio-culturali venute a formarsi negli anni. Un laboratorio centrato sulla tolleranza-scambio e sulla scoperta di luoghi dimenticati. Spazi da riattivare prendendo come esempio anche le esperienze del gruppo 9999, fondatore dello Space Electronic.
L’incontro tra Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento, l’Assessore allo Sviluppo economico e turismo del Comune di Firenze Cecilia del Re e il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze Claudio Rocca ha permesso di mettere in atto una strategia di relazioni volte ad indagare le diverse sfaccettature venute a crearsi in una piccola via, spesso ricordata sulle testate giornalistiche solo per questioni di sicurezza e convivenza sociale.
“Ci siamo proposti, dopo alcuni incontri con i residenti e operatori di Via Palazzuolo di trovare soluzioni che ridessero dignità e visibilità alle attività presenti in questa strada che di per sé ha una sua vivacità e presenza multiforme – ha spiegato Robert Pettena – Alcuni leggono questa presenza, che negli ultimi anni ha assunto una composizione multietnica, come un problema: il tema dell’integrazione culturale, il tema delle diversità etniche, etc., aprono a riflessioni su scenari che presto avremo su tutto il territorio nazionale ed in particolare su una città come Firenze a forte vocazione turistica. Si tratta di dare una visione nuova e creare degli elementi che spostino semanticamente questo tipo di lettura e che riescano quindi a proporre elementi nuovi, partendo da un’attività artistica militante, esercitata dai nostri giovani artisti”.
"The Wall. Altri spazi" è un progetto ideato e a cura di Robert Pettena e Sergio Risaliti, realizzato in collaborazione con Assessorato allo sviluppo economico e al turismo del Comune di Firenze e Accademia di Belle Arti di Firenze.
Per maggiori informazioni: www.museonovecento.it