Sono le donne le protagoniste della mostra
Artiste. Firenze 1900-1950 allestita
dal 22 settembre al 18 novembre allo
Spazio Mostre di Fondazione CR Firenze (Via Bufalini 6 - Ingresso libero). E’ promossa e organizzata da
Fondazione CR Firenze e
Advancing Women Artists in collaborazione con il Gabinetto G. P. Vieusseux e l’Associazione culturale Il Palmerino ed è patrocinata dal Consolato degli Stati Uniti d’America di Firenze. Si inserisce nel programma del Festival “
L’Eredità delle donne” (21, 22, 23 settembre) promosso e organizzato da Fondazione CR Firenze e da Elastica e che, con la direzione artistica di Serena Dandini, dedica una serie di appuntamenti con ospiti di portata nazionale e internazionale al tema dell’empowerment femminile e al suo contributo al progresso dell’umanità.
La mostra, curata da Lucia Mannini e Chiara Toti, ha per perno le figure di
Leonetta Pieraccini e Fillide Giorgi, due artiste che furono unite da profonda amicizia, condividendo anche il destino di legarsi a due intellettuali di forte personalità: Emilio Cecchi e Arrigo Levasti. Entrambe allieve di Giovanni Fattori all'inizio del Novecento, si interessarono alle novità artistiche internazionali, dimostrandosi pittrici di grande qualità. A documentare il percorso di Leonetta, che si trasferisce a Roma senza recidere il legame con Firenze, sono alcuni ritratti di esponenti della cultura e della letteratura del tempo, affiancati a un repertorio più intimo, legato alla dimensione familiare; a rappresentare la carriera di Fillide sono nature morte di sapore internazionale e vedute fiorentine, esito di un personalissimo stile, quasi naïf, che restituisce vivide immagini della città, in particolare della zona di viale Milton, dove aveva lo studio.
Intorno a questo fulcro si dispiega un corollario di opere di artiste coeve, saggio della produzione artistica femminile della prima metà del Novecento che ebbe perno a Firenze. Dipinti di Flavia Arlotta, Elisabeth Chaplin, Vittoria Morelli, Marisa Mori, Elena Salvaneschi, Adriana Pincherle e sculture di Evelyn Scarampi saranno a documentare come i linguaggi dell'arte fossero affrontati dalle donne con grande serietà e professionalità, offrendo l'opportunità di una riflessione sul loro ruolo nella società della prima metà del Novecento, tra le difficoltà di ottenere credibilità e mercato pari agli uomini, la necessità di conciliare l'impegno creativo con le esigenze familiari, fino alle possibilità offerte dall'associazionismo femminile del quale la maggior parte delle nostre artiste fu membro attivo.
La mostra si compone di una quarantina di opere, alcune delle quali mai esposte al pubblico, concesse in prestito da collezionisti privati oltre che da musei e istituzioni pubbliche, tra cui la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, le Gallerie degli Uffizi-Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e il Gabinetto scientifico e letterario G.P. Vieusseux. In occasione dell’evento, inoltre, il Comitato organizzatore ha sostenuto i costi per il restauro e la manutenzione conservativa di molte delle opere in mostra: interventi permanenti volti a valorizzare e a rendere fruibile al pubblico opere d'arte che sono testimonianza della vitalità culturale e artistica che ha sempre caratterizzato Firenze, la sua storia e i suoi cittadini. Il catalogo è edito da Edizioni Polistampa (120 pagine, 16 euro).
‘’E’ un autunno tutto al femminile – dichiara il Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari - grazie al festival ‘L’eredità delle donne’ voluto dalla nostra Istituzione in un momento in cui il loro ruolo nella società civile è tema di forte discussione. In tale contesto si inserisce questa originale esposizione che abbiamo promosso insieme ad AWA (Advancing Women Artists) con la collaborazione dell’Archivio Contemporaneo A. Bonsanti del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux. La rassegna racconta soprattutto l’arte nel periodo tra le due guerre, in una Firenze in bilico tra spinte europeiste e recuperi in linea di tradizione, e ne sono protagoniste Fillide Giorgi e Leonetta Pieraccini, amiche fin dagli anni di formazione presso Giovanni Fattori. Riteniamo che gli espetti evidenziati e gli spunti anche inediti offerti da questa occasione siano preziosi per favorire una rinnovata riflessione sul passato ma soprattutto sul nostro presente’’.
«Restaurando l'arte delle donne, miriamo anche a ripristinare il loro posto negli annali della storia dell'arte. Le loro storie devono essere ascoltate e le loro opere rivelate.», spiega la direttrice di AWA, Linda Falcone.
La mostra, inoltre, è accompagnata da una serie di altri eventi in città: un ciclo di conferenze dal titolo “Storie di artiste tra pagine e pennelli”, organizzate dall’Associazione Culturale Il Palmerino, e la mostra Un’artista con l’apostrofo. Tra le carte di Fillide Levasti, incentrata sull'artista Fillide Levasti, ispirata agli archivi della Biblioteca Marucelliana.
Per maggiori informazioni:
www.fondazionecrfirenze.it