Giovedì 27 settembre 2018, alle ore 18.00, presso la
Libreria IBS+Libraccio di Firenze (Via de’ Cerretani, 16r) è in programma l'evento
"Eleonora e Marie Antoniette - Due donne allo specchio, due culture a confronto". Intervengono:
Francesca Rachel Valle, autrice del saggio "Eleonora de Toledo sposa amata di Cosimo I de’ Medici" (Edizioni Pontecorboli) e
Fabrizio Casu, autore dei saggi "Il lungo viaggio di una chemise" e "Il gioiello nella moda, nella storia e nell’arte".
Francesca Rachel ValleEleonora de Toledosposa amata di Cosimo I de’ MediciEdizioni PontecorboliLeonor Álvarez de Toledo y Osorio è fra le più affascinanti donne del Cinquecento. La Duchessa di Toscana, sposa amata da Cosimo I de’ Medici, fu il perfetto esempio muliebre di bellezza, decantata dai più illustri artisti e personaggi del suo tempo. Si scoprirà il volto inedito di una donna colta, emancipata che rivoluzionò il gusto all’interno della corte medicea, dettando i nuovi canoni di eleganza a Firenze.
Il suo spirito imprenditoriale accompagnò le imprese del “Duca Suo” Cosimo nella creazione del Ducato di Toscana, contribuendo alla sua gloria in completa autonomia. Fu madre premurosa e capricciosa amante, mecenate e stratega in politica, signora generosa con i suoi fiorentini fino alla fine dei suoi giorni e algida icona nell’arte di Bronzino. La sua vita avventurosa è circondata ancora oggi da misteri irrisolti legati ai suoi abiti e alla genesi della sua grande sapienza.
“Duchessa, donna nel vero, fra quante furono mai, valorosa, e per infiniti meriti, degna d’eterna lode”. Giorgio Vasari
“Feci all’eccellentissima signora Duchessa di Fiorenza una pavona, la quale con l’ali alquanto alzate cuopre i suoi pavoncini: Cum pudore laeta foecunditas, alludendo alla natura dell’uccello, il quale perciò è dedicato a Giunone reina del cielo secondo l’opinione de’ gentili”. Così scrive Paolo Giovio riferendosi a Leonor Álvarez de Toledo y Osorio, la Duchessa di Toscana, sposa amata da Cosimo I de’ Medici. Fu madre premurosa e moglie impeccabile. Eleonora di Toledo, donna di grande modernità, non fu compresa dai fiorentini per il suo temperamento regale. Generosa fino alla morte, lasciando tutto il suo patrimonio al “Duca Suo” Cosimo. Madre sfortunata che vide morire la sua prole, destino crudele per una rara sensibilità. Sostenitrice delle arti, algida icona nell’Arte di Bronzino, scaltra imprenditrice, politica lungimirante, esempio di eleganza e tendenza per la moda. Donna di singolare intelligenza, frivola e colta. La sua intensa vita è ancora oggi circondata da misteri irrisolti legati ai suoi abiti e alla genesi della sua grande sapienza.
“Felicissima donna, a cui s’inchina/L’Arno superbo e la bell’Arbia ancora, /Poscia ch’ad ambo ordine e legge ognora/Date, sola di lor degna reina” . Laura Battiferri
Francesca Rachel Valle, studiosa e ricercatrice si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1993 in Arti Visive con una tesi sulla realtà virtuale applicata all’arte. Ha lavorato presso la Biennale di Venezia. È stata operatrice didattica e museale presso la Sinagoga di Firenze e presso la Fondazione Palazzo Strozzi. Nata nel 1969 e cresciuta nel Ghetto Ebraico di Venezia, vive e lavora a Firenze esercitando la professione di Guida Turistica Qualificata. Da anni si occupa della valorizzazione delle attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche della città di Firenze con particolare attenzione alle differenti disabilità. Guida Ufficiale di Firenze Alchemica, svolge visite guidate secondo l’antico linguaggio della tradizione ermetica, scoprendo il significato nascosto delle opere d’arte.
Fabrizio CasuIl lungo viaggio di una chemiseUn epoca attraverso un abitoSemplice e sciolta come una tunica, la chemise “nasce” sotto il segno della modernità più radicale: essa promuove la simbiosi fra corpo ed abito e, con la sua immacolata innocenza, cancella gli artifici e le costrizioni della moda rococò. Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia, se ne innamora follemente: la indossa nella privacy fiabesca del Petit Trianon, la impone come dresscode delle sue fêtes champêtres e ne lancia la tendenza attraverso lo scandaloso ritratto di Vigée Lebrun. Ma sono soprattutto le Merveilleuses del Direttorio a farne una moda globale (e trasversale): essa interpreta alla perfezione la nuova sensibilità neoclassica e soprattutto sta bene a tutte le donne.Questo indumento attraversa i continenti (dall’Europa all’America) e le stagioni politiche (dall’ancien règime all’Impero napoleonico), ma il suo viaggio è prima di tutto concettuale: da capo di biancheria ad abito formale; dal mondo infantile al guardaroba adulto; da divisa elitaria a fenomeno di massa. In una fase di transizione brevissima ma densa di cambiamenti, essa riassume esteticamente tutte le istanze culturali che incontra nel suo cammino e diventa significativamente lo spartiacque fra il vecchio mondo fino ad allora conosciuto e quello nuovo, edificato sulle ceneri della Rivoluzione.
Fabrizio Casu è nato a Sassari nel 1980. Ha frequentato il corso di fashion design alla NABA di Milano e si è laureato nel 2005 con qualifica di "esperto e creativo del settore moda". Ha svolto docenza di Storia del Costume e Progettazione Moda in scuole pubbliche e private di Sassari, ha organizzato due mostre personali, "Sardinian Gothic" e "Dialogo Alternativo fra Arte e Moda" ed ha partecipato nel 2011 alla Biennale Sardegna, iniziativa promossa dal Padiglione Italia alla 54esima esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia. È autore dei saggi: Novecento: il secolo della moda e Madonna, vampira postmoderna pubblicati dalla casa editrice Edes nel maggio 2013 e Il lungo viaggio di una chemise pubblicato da Europa Edizioni nell'ottobre 2014.
Info:
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